La storia del ciclismo italiano è ricca di corse che non si disputano più ma che hanno fatto la storia: per questo abbiamo pensato di proporvi una nuova rubrica che le tiri fuori dal cassetto dei ricordi. Se avete una foto d'archivio nel cassetto, un ritaglio di giornale o desiderate che si racconti di questa o quella corsa, non esitate a scriverci agli indirizzi info@tuttobiciweb.it oppure daniloviga@gmail.com. Buona lettura.
E’ stata per quindici edizioni la “Corsa di Coppi”. Era nata come Castellania-Alassio e decreteva la chiusura all’attività internazionale dei dilettanti. Rimase così fino al 1979, poi assunse la denominazione di Corsa di Coppi dal 1981 al 1985. L’organizzazione era affidata all’Unione Ciclistica Alassio-Zucchetti Olmo società ligure nata nel 1971 e che ebbe come primo presidente Mario De Michelis, che negli anni a venire venne sostituito da Francesco Bogliolo, Franco Puricelli, Carlo Volpi, Daniele Schivo fino a Renzo Del Pero attualmente in carica. Per oltre vent’anni fu sostenuta da un partner appassionato come Mario Zucchetti, industriale delle omonime rubinetterie di Borgomanero, che accompagnò lo staff di Alassio in questa affascinante avventura grazie anche al prezioso interesse di Carlo Tomagnini.
La Castellania-Alassio rimane il fiore all’occhiello della società in provincia di Savona. Partiva dal paese natale di Fausto Coppi per dirigersi sulle strade della Riviera di Ponente affrontando il Testico e il Capo Mele per un totale di 179 chilometri.
Giorgio Ghezzi, della Rumelca Sedrinese, fu il primo vincitore nel 1971: in volata superò Gianfranco Foresti (Domus Pedrengo) e Antonio Scigliano della Fiat. Nel 1972 Gianni Di Lorenzo, allora del Pedale Monzese, s’impose davanti ai compagni di fuga Agostino Bertagnoli (Polli Lissone) e al vicentino Giovanni Battaglin (Jollyceramica Padova) che da professionista vinse un Giro d’Italia e una Vuelta di Spagna. Nel 1973 a salire sul podio fu Claudio Guarnieri, del Pedale Bussetano, che dopo 4 ore e 24 minuti di corsa riuscì a prevalere sul britannico Phil Edwards del GS Leone e Carlo Zoni (Lainatese).
Osvaldo Carpene piazzò la botta vincente nel 1974 e nel 1976 quest’ultima con i colori della Castello Chi.Ma. La vittoria però fu assegnata in un secondo tempo a Diego Magoni, della Itla, mentre Carpene venne declassato in seconda posizione. Le ragioni di quella decisione fu un discusso sprint. Alle spalle dei due protagonisti si classificarono Fausto Stiz, Domenica Perani, e Paolo Rosola.
Nel mezzo (1975) Alfio Vandi (Sarila Pedale Riminese) compì l’impresa di giungere in solitaria al traguardo con 5” su Palimiro Masciarelli (GS Dragani) e Cosimo De Salve del GS Niteba. Seguirono corridori del calibro di Barone, Fedrigo, Gialdini e Maccali.
Gli anni Settanta salutarono i successi di Fiorenzo Favero nel ’77; l’atleta della Flexpool dominò la scena anticipando Giovanni Bino, Mirko Bernardi e Giancarlo Casiraghi. L’anno seguente trionfò Fausto Scotti della System Holz che seppe fare meglio di Fedrigo (secondo) e del compagno di club Bino (terzo). Mentre Flavio Zappi, in tenuta Lema, fece sua l’edizione del ’79 bersagliata dalla pioggia e dal vento gelido. Il varesino s'impose allo sprint su Bino (System Holz), terzo risultò Walter Pettinati della Essebi Colnago.
Dopo un anno sabbatico la corsa riprese nel 1981 sotto una nuova veste. Per ragioni logistiche si partiva e si arrivava ad Alassio scalando due volte il Testico e il Capo Mele a ridosso del traguardo. Non più Castellania-Alassio ma bensì la “Corsa di Coppi” che tuttavia non mutò il suo fascino di gara internazionale. Quel degno ritorno consacrò Domenico Cavallo a vincitore. Con le insegne delle Caramelle Careglio, Cavallo superò Piergiorgio Angeli della Passerini e Fulvio Gandini. Nel ’82 i tifosi assistirono alla zampata di Giovanni Zola (Fiat Trattori) su Flavio Chesini della Passerini e Roberto Damiani (Gornatese) attualmente alla guida della squadra francese Cofidis. Cavallo tornò a primeggiare nel 1983 questa volta battendo Ezio Moroni (Passerini) e Luigi Lo Campo della società Fossano. La Passerini di quel dinamico patron Carletto si prese la sua bella rivincita l'anno successivo grazie al successo di Roberto Fortunato sul compagno di squadra Manrico Ronchiato. Completò quel podio Andrea De Mitri (Fossano). L'ultima edizione si disputò il 2 giugno 1985, e sancì il trionfo della formazione Serravalle Smac Legnoplast che occupò l'intero podio con il vincitore Moreno Musetti, il secondo classificato Norberto Nani e il terzo Bruno Bulic della ex Jugoslavia.
ALBO D'ORO
1971 Giorgio Ghezzi (Rumelca Sedrinese)
1972 Gianni Di Lorenzo (Pedale Monzese)
1973 Claudio Guarnieri (Pedale Bussetano)
1974 Osvaldo Carpene (Fa.Mo.Ss Mobiparietti)
1975 Alfio Vandi (Sarila Pedale Riminese)
1976 Diego Magoni (Itla)
1977 Fiorenzo Favero (GS Flexpool)
1978 Fausto Scotti (System Hol)
1979 Flavio Zappi (Lema)
1980 non disputata
1981 Domenico Cavallo (Caramelle Careglio)
1982 Giovanni Zola (Fiat Trattori)
1983 Domenico Cavallo (Fiat Agri)
1984 Roberto Fortunato (Passerini Gomme)
1985 Moreno Musetti (US Serravalle)
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