La storia del ciclismo italiano è ricca di corse che non si disputano più ma che hanno fatto la storia: per questo abbiamo pensato di proporvi una nuova rubrica che le tiri fuori dal cassetto dei ricordi.
Se avete una foto d'archivio nel cassetto, un ritaglio di giornale o desiderate che si racconti di questa o quella corsa, non esitate a scriverci agli indirizzi info@tuttobiciweb.it oppure daniloviga@gmail.com. Buona lettura.
Negli anni Settanta-Ottanta le migliori squadre dilettanti arrivavano a Bioglio, che in quel periodo aveva come provincia Vercelli (oggi Biella, ndr), per contendersi il Trofeo Alberto Triverio. Si svolgeva su un percorso impegnativo, al limite dei 150 chilometri, ed era organizzata dall’Unione Sportiva Biogliese allora presieduta da Umberto Grupallo, con il Cav.uff.rag. Camillo Triverio (assieme a Enrico patrocinarono la classica dedicata alla memoria del fratello Alberto) nella carica di presidente onorario ed Elio Accanto in quella di vice. Nomi illustri hanno disegnato la storia di questa corsa affascinante e resa celebre anche per l’etichetta di manifestazione internazionale.
Anno 1964 Renzo Dondoglio, della società Bonalanza Oleggio, trionfa davanti a tre atleti della Ceat Torino: Giampaolo Cucchietti, Leopoldo Cattelan e Franco Bodrero. La società di Oleggio concede il bis l’anno successo, questa volta trionfa con Luigi Bollasina su Luigi Sartorato del Pedale Chierese e Bruno Vaschetto (Cento Torri). Dondoglio si ripresentò agli sportivi di Bioglio nel 1966 cogliendo la sua seconda vittoria nel “Triverio”. Con la casacca della Ucab Biella si mise alle spalle Vladimiro Panizza (UC Bustese) e il collaudato Bollasina. L’anno dopo fu Tommaso Giroli (Us Vallese) a salire sul podio più alto il quale, mentre nel ’68 sfiorò il successo battuto soltanto da Gabriele Gazzetta suo compagno di squadra nella Vallese. Poi, arrivò il momento di gloria per Emilio Ferdusi (Triplex Ponzano) che riuscì nell’impresa di anticipare Argentero e Ottaviano. Giroli si riprese lo scettro nel 1970 questa volta in difesa dei colori della Triplex Ponzone.
L’ottava edizione (1971) vide la firma di Alessio Antonini della Pejo di Brescia, mentre l’anno seguente s’impose Luciano Conati davanti a Brentegani e Tagliente. A Gabriele Ramponi (Bettolino Lapa) fu assegnata l’edizione del 1973 in cui precedette Fausto Stiz del Velo Club Mendrisio e Cesare Sartini. Seguì l’esultanza di Renzo Pozzi del Canturino 1902, e di Roberto Ceruti nel 1975. Il corridore della Itla colse il successo precedendo il compagno Gabriele Landoni, mentre Diego Magoni (Melzo Meggiarin) si classificò in terza posizione. La superiorita della grande Itla di Domenico Garbelli si fece sentire anche con Angelo Tosoni primo nel ’76. Dodici mesi più tardi salì alla ribalta un giovane varesino di belle promesse, Silvano Contini. A quell’epoca con la maglia della Pozzi Ferramenta, Contini dominò la gara lasciando il compagno di colori Giancarlo Casiraghi a 16” e Giovanni Fedrigo (Fiat) a 34”; quarto arrivò Paolo Rosola.
La Fiat Trattori centrò il bersaglio l’anno dopo grazie a Claudio Gosetto che con uno scatto in vista del traguardo si liberò del venezuelano Juan Arroyo, secondo a 18”. Chiuse il podio il compagno Paolo Di Martino, terzo a 35”. Da Gosetto a Francesco Caneva, della Ceramiche Abetone, vincitore nel 1979 su Walter Clivati della Lema, e Fiorenzo Aliverti (Passerini).
L’edizione del 1980, che si gareggiò il 17 agosto, fu vinta da Moreno Argentin che correva per la Nuova Baggio San Siro di Alcide Cerato, giunto al traguardo in compagnia di Piergiorgio Angeli della Passerini. Biatta, altro Passerini, arrivò terzo a 1’07”, quarto Minetti, quinto Moroni.
La successiva edizione venne vinta da Giuseppe Parente in solitaria. L’allora portacolori della Monti Guerciotti sbaragliò il campo a conclusione di un grande assolo che gli permise di anticipare Umberto Nava e Pier Paolo Prato.
Dopo Parente, toccò a Luigi Lo Campo della Fiat Trattori che tagliò il traguardo superando Ezio Moroni della Passerini e Secondo Volpi della Nuova Corbettese. Tullio Cortinovis della Novartiplast Softwall regolò invece il compianto Francesco Cesarini (Aglietti Prefabbricati) nella penultima edizione del 1983 allora inserita dal cittì degli azzurri Eddy Gregori come gara premondiale. Claudio Vandelli (Giacobazzi) finì per occupare la terza posizione. L'ultimo atto ebbe come protagonista Luciano Godio (Cavedil Tolotti) che scrisse la parola finale sul Trofeo Triverio firmando l’ultima edizione davanti a Elio Fasola, del Fossano Fonderia Botta, e allo stesso Cortinovis della Bresciaplast-Novartiplast.
ALBO D’ORO
1964 Dondoglio Renzo (Bonalanza Oleggio)
1965 Bollasina Luigi (Bonalanza Oleggio)
1966 Dondoglio Renzo (UCAB Biella)
1967 Giroli Tommaso (US Vallese)
1968 Gazzetta Gabriele (US Vallese)
1969 Ferdusi Emilio (Triplex Ponzone)
1970 Giroli Tommaso (Triplex Ponzone)
1971 Antonini Alessio (Pejo Brescia)
1972 Conati Luciano (GS Ponton)
1973 Ramponi Giuseppe (Bettolino Lapa)
1974 Pozzi Renzo (Canturino 1902)
1975 Ceruti Roberto (Itla)
1976 Tosoni Angelo (Itla)
1977 Contini Silvano (Pozzi Ferramenta)
1978 Gosetto Claudio (Fiat Trattori)
1979 Caneva Francesco (Ceramiche Abetone)
1980 Argentin Moreno (Nuova Baggio San Siro)
1981 Parente Giuseppe (Monti Guerciotti)
1982 Lo Campo Luigi (Fiat Trattori)
1983 Cortinovis Tullio (Novartiplast Softwall)
1984 Godio Luciano (Cavedil Tolotti)
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