La storia del ciclismo italiano è ricca di corse che non si disputano più ma che hanno fatto la storia: per questo abbiamo pensato di proporvi una nuova rubrica che le tiri fuori dal cassetto dei ricordi. Se avete una foto d'archivio nel cassetto, un ritaglio di giornale o desiderate che si racconti di questa o quella corsa, non esitate a scriverci agli indirizzi info@tuttobiciweb.it oppure daniloviga@gmail.com. Buona lettura.
La Penisola Sorrentina era orgogliosa di avere una simile manifestazione come la Targa Costanzo Jaccarino per dilettanti. La corsa si svolgeva in primavera con partenza e arrivo a Sant'Agnello sul classico percorso che si snodava fino a Scafati. Nocera Inferiore, Mercato San Severino, Salerno, e di nuovo Scafati Castellammare di Stabia, Sant' Agnello, Sorrento, Picco Sant'Angelo e poi discesa verso Sant'Agnello dove era posto il traguardo in Via Balsamo.Veniva organizzata dal Velo Sport Sant’Agnello, società fondata nel 1946 della quale è stato presidente, dal 1973 al 1978, Carmine Castellano ex direttore unico del Giro d’Italia dal 1993 al 2003. La corsa era sponsorizzata dal Comm.Carlo Jaccarino, zio di Don Alfonso noto albergatore proprietario a Roma della Pensione Tasso, tristemente famosa nel periodo dell'occupazione nazista perché requisita e destinata a quartier generale della Gestapo, dell' Hotel Floridiana in Via di Porta Pinciana e a Sant'Agnello dell' Hotel Cocumella. La Targa era intitolata alla memoria del padre Costanzo, albergatore della Penisola Sorrentina.
La Targa Costanzo Jaccarino iniziò a scrivere la sua storia nel 1956 con la prima edizione vinta da Michele Tufano davanti a Giuseppe Mauso e Michele Paparella. L’anno successivo si fece avanti Giuseppe Illiano, della CRAL Baratta, che negò a Tufano (secondo) di ripetersi, mentre Salvatore Varchetta chiuse in terza posizione. Uno dei grandi mattatori fu sicuramente Anacleto Loffredo della Unione Sportiva Lepori di Casoria. Loffredo si aggiudicò tre edizioni (’58-’60-’61) dimostrando un ottimo feeling con la corsa sorrentina. In quelle edizioni i battuti furono De Rosa e Paparella, Volpe e Alberto Marzaioli, di nuovo Tufano e La Porta.
Altro momento importante e significato della “Targa” fu il successo di Vito Taccone nell’edizione del 1959. Il camoscio d’abruzzo, allora dell’Associazione Sportiva Avezzano, emigrò in Campania per scrivere il suo nome nell’albo della corsa campana che conquistò sul pescarese Giovanni Cordovani e Mario Fioletti della SC Rinascita. Non ci furono avversari per Giuseppe Iodice nel ’62 e ’63: dapprima con i colori della Fiamma Azzurra si mise alle spalle Amitrano e Tufano, con il GS Vesuvio dopo battè Cristiano e Petrosino. L’anno dopo toccò a Luigi Del Buono il quale, assieme al compagno di squadra Giuseppe Coppola firmarono la doppietta per il GS F.lli Testa. Completò il podio Raffaele Riccio della Secondigliano.
Gli anni 1965 e 1966 rimasero ad appannaggio di Antonio Marzoli (Veo Club Pescara) e di Vincenzo Marzaioli della gloriosa Internaples che riuscirono a battere, rispettivamente, De Simone e Luciani, Perna e ancora Luciani. Seguì il trionfo di Enrico Paolini nel 1967. In quella edizione Carmine Castellano per la prima volta svolse le funzioni di Direttore di Corsa e dopo 10 anni esatti, Paolini su quelle stesse strade, con arrivo a Sorrento, vinse il suo terzo titolo tricolore da professionista, a conclusione di una emozionante e combattuta volata con Francesco Moser, e con Gibì Baronchelli, che scattato ancora una volta sul Picco Sant’Angelo, fu raggiunto e superato a meno di duecento metri dall’arrivo, come nel Campionato dilettanti del 1973.
Dopo Paolini seguì la stupenda vittoria, perchè fu l’unica di un corridore della società organizzatrice del Velo Sport Sant’Agnello, di Giovanni Pontecorvo. Pontecorvo prevalse davanti a Michele Iodice (GS San Massimo) e Vincenzo Marzaioli (Gs Bar Pina). Le ultime edizioni segnarono le affermazioni di Francesco Carfora della società Lavoratori Maddalonesi su De Novellis e Bernardo, di Carlo Morelli della San Giuseppe, Enrico Perillo della Polisportiva Giornalai Roma e Tersilio Cafarotti per il CSI Sezze Romano.
L’edizione del 1973 fu la più bella di sempre per il semplice motivo che la Targa Costanzo Jaccarino venne scelta dalla Federazione Ciclistica Italiana quale prova unica del Campionato Italiano dilettanti 1° e 2° serie. Si corse il 10 giugno e a vestire la maglia tricolore fu Bruno Vicino, corridore trevigiano del Calzaturificio Samoa. Vicino prevalse allo sprint davanti a Gaetano Baronchelli (Iclas) e Cesare Sartini, dopo che Giambattista Baronchelli, all’attacco sul sul Picco Sant'Angelo, venne ripreso sul rettilineo d'arrivo e finì per classificarsi in quattordicesima posizione. Dopo 18 edizioni, nel 1974 il Velo Sport Sant’Agnello prese un’altra direzione collaborando nell’organizzazione del Giro di Campania a tappe, prendendo la decisione di non promuovere più la Targa Costanzo Jaccarino.
si ringrazia per la collaborazione Carmine Castellano e Tonino De Maio
ALBO D’ORO
1956 Michele Tufano (Dopolavoro Ferroviario Napoli)
1957 Giuseppe Illiano (C.R.A.L. Baratta)
1958 Anacleto Loffredo (US Lepori Casoria)
1959 Vito Taccone (AS Avezzano)
1960 Anacleto Loffredo (US Lepori Casoria)
1961 Anacleto Loffredo (US Lepori Casoria)
1962 Giuseppe Iodice (GS Fiamma Arzano)
1963 Giuseppe Iodice (GS Vesuvio)
1964 Luigi Del Buono (GS F.lli Testa Avignanello)
1965 Antonio Marzoli (Velo Club Pescara)
1966 Vincenzo Marzaioli (US Internaples)
1967 Enrico Paolini (GS Chigi Jesi)
1968 Giovanni Pontecorvo (Velo Sport S.Agnello)
1969 Francesco Carfora (GS Lavoratori Maddalonesi)
1970 Carlo Morelli (CS San Giuseppese)
1971 Enrico Perillo (Polisportiva Giornalai Roma)
1972 Tersilio Cafarotti (SC CSI Sezze Romano)
1973 Bruno Vicino (CC Calzaturificio Samoa) Campionato Italiano 1°-2°
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