Già miglior scalatore al Giro d'Italia nel 2019 e maglia gialla per due giorni alla Grande Boucle nello stesso anno, Giulio Ciccone è il primo italiano a vincere la classifica di re della montagna dai tempi di Claudio Chiappucci nel 1991 e nel 1992. L’abruzzese ha creduto nelle proprie capacità e, grazie ai punti accumulati nella frazione di sabato, è riuscito a conquistare l’iconica maglia a pois e a salire sul palco finale del Tour a Parigi.
«Solo adesso riesco a capire tante cose riguardo la premiazione a Parigi – ha detto Ciccone al termine della cerimonia -: tanta gente mi aveva detto che avrei provato grandi emozioni nell’entrare a Parigi con questa maglia sulle spalle ed è proprio vero».
Un obiettivo questo, che Ciccone aveva annunciato dall'inizio di questa Grande Boucle. «Questo è uno dei giorni più belli della mia vita. È fantastico sia per me che per la squadra avere questa maglia a pois. È molto emozionante, mi sento orgoglioso di me stesso. Questa maglia è un sogno da quando ero bambino e ho iniziato a correre in bici».
Ciccone sperava di vincere una tappa e la vittoria l’ha anche sfiorata, ma questa maglia per lui ha un valore veramente importante. «È stato un mese intenso e difficile ma questo risultato mi ripaga di tutto. Questo è un grande riconoscimento per me e la squadra e sono soddisfatto di quello che ho fatto. Queste sono giornate che rimangono per sempre e mi daranno la carica per il raggiungimento dei prossimi obiettivi».