Confermata la crisi della Soudal a Lago Laceno: fra la Rai che chiama Evenepoel Ramco e non Remco e il Corriere che chiama Ballerini Filippo e non Davide, è stata crisi d’identità.
«Oggi devono lavorare tanto con il cambio» (Giada Borgato, motocronaca Rai, spiega che nelle giornate di pioggia i ciclisti sostituiscono i vestiti come il trasformista Brachetti).
Dopo aver visto la partenza da Atripalda, i promotori della campagna “Open to meraviglia” stanno ipotizzando di cambiare qualcosa nel loro slogan: non è la parola ‘open’.
Perplessità per la riduzione della segnaletica che dovrebbe aiutare chi vuole raggiungere il Giro: l’unico cartello che indica la partenza è sistemato alla partenza.
Felicità fra i corridori che in gruppo non emergono per la loro bellezza: ascoltando le previsioni meteo, hanno appreso che questo Giro va incontro al brutto.
Preoccupazione nella tappa del Giro E di Salerno, favorevole ai velocisti: fra pioggia e bici elettriche, si è temuto che qualche concorrente venisse fulminato allo sprint.
Stupita la nuova maglia rosa Andreas Leknessund, fondatore di un gruppo di giocolieri chiamato i “4 Diabolo”: per andare in testa al Giro non ha dovuto fare il diavolo a quattro.
Formolo tiene a precisare che ‘Roccia’ è il soprannome dovuto al suo carattere di ferro e non il grosso masso che sembra trascinare quando pedala.
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