Con la loro grande esperienza Bruno e Roberto Reverberi lo hanno scelto, assieme ad altri sette giovani talenti, per inserirlo nel progetto lanciato da Bardiani CSF Faizanè ad inizio 2022 con l’obiettivo di far crescere gradualmente i migliori prospetti del ciclismo italiano e Martin Marcellusi ha colto al volo l’opportunità. «Sono pronto. Una grande sfida mi attende» ci aveva detto prima che si alzasse il sipario sulla stagione. Una decina di mesi dopo quella chiacchierata tuttobiciweb ha intervistato nuovamente il millennial laziale.
Martin, come valuti la tua stagione?
«Sento di essere cresciuto. Soprattutto nelle gare disputate con i Pro ho accumulato molta esperienza e capito cosa vuol dire correre ad alti livelli. Dovessi darmi un voto complessivo direi che la mia annata è stata da 8»
Il momento più bello del tuo 2022 ciclistico?
«Il Tour of Britain. Ho avuto l’opportunità di correre con “i grandi” e ho ottenuto buoni risultati: decimo nella seconda tappa, quella vinta da Bol; dodicesimo il giorno in cui ha vinto Serrano davanti a Pidcock e poi sono arrivato settimo nella tappa finale vinta da Meeus. Mi sono proprio divertito in quei giorni».
Anche aprile è stato un buon mese per te.
«Ho iniziato bene con la vittoria al Piva, poi c’è stato il Liberazione sulle strade di casa che ho concluso al secondo posto senza dimenticare il Carpathian dove ho sfiorato la vittoria in una tappa e terminato quarto in Generale».
Veniamo a cose più recenti, l’esperienza in Maglia Azzurra ai Mondiali.
«C’è poco da dire, non sono andati come avrei voluto. Ma è sempre corretto essere onesti: la convinzione e la grinta c’erano, di testa ero pronto. Le gambe mi hanno tradito».
È passato. All’orizzonte c’è il 2023, sempre con i Reverberi alla Green Project Bardiani Csf Faizanè.
«Sto proprio tornando da un mini-ritiro: siamo stati assieme, accolto i nuovi compagni e i nuovi membri dello staff»
Hai già segnato sul calendario il 28 maggio, giorno in cui la “tua” Roma abbraccerà il Giro. La Corsa Rosa è un tuo obiettivo?
«Sarebbe fantastico parteciparvi e concluderlo proprio “in casa”. Ho già provato l’emozione di correre il GP Liberazione, solo il pensiero di cosa potrebbe attendermi al Giro mi emoziona».
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