CORDOBA Big che dormono, diesse che bisticciano su chi deve tirare. Una serie incredibile di errori grossolani, la corsa che ti sfugge di mano. Perdi il controllo. E adesso gli avversari di O’Connor, che giovedì comunque ha fatto una performance straordinaria, sono nei guai. Togliergli la maglia rossa non sarà facile. Il terreno per ribaltare la situazione ci dovrebbe essere, visto che per arrivare a Madrid mancano due settimane e oltre 40mila metri di dislivello. Ma come fare a battere l’australiano?
Sentiamo il parere di quattro grandi del ciclismo: Giuseppe Martinelli, Javier Minguez, Luca Guercilena e Ivan Basso.
Che idea vi siete fatti della tappa di giovedì?
Martinelli: “Giovedì i big della Vuelta hanno fatto una cappellata enorme. L’errore più grande lo hanno commesso quelli che in classifica erano dietro Roglic, Mas e Landa soprattutto. Sono loro, Movistar e T-Rex, che rischiano di scendere dal podio finale”.
Minguez: “Si sono fregati, O'Connor è un buon corridore. Il 4° posto al Tour e al Giro non sono casuali. In salita si arrangia. Poi hai visto com’è arrivato? Si è tolto i suoi compagni di fuga da ruota, li ha distrutti mentre lui era ancora fresco. Il gruppo, da quando O’Connor si è trovato solo, cioè a 30 dal traguardo, non gli ha portato via niente. Anzi, andava più forte lui di loro. La Bora e la Visma hanno corso male, la Uae malissimo. Sivakov salendo a Pico Villuercas ha fatto il diavolo a quattro, giovedì dov’era? Male: perché davanti non si sono visti?”.
Guercilena: “La Red Bull ha corso un rischio enorme. Pensavano di fare il colpo con Lipowitz, che il ragazzo tedesco potesse tenere O’Connor e magari vincere la tappa. Metterlo anche in classifica, dargli ancora più motivazioni. Invece è stato un naufragio. O’Connor li ha stampati tutti”.
Basso: “E’ stata una tappa un po’ particolare, nessuno è riuscito o ha voluto prendere l’iniziativa. Una tappa interpretata male dai big, presa troppo alla leggera”.
Chi punta a vincere come può ribaltare la situazione?
Martinelli: “Credo che il gioco degli altri sia quello di aspettare il giorno che O’Connor salti. Ma che questo succeda non è affatto scontato perché l’australiano non è l’ultimo arrivato. Possono solo sperare. Di certo non possono attaccare nella seconda settimana, devono aspettare la terza che è durissima”.
Minguez: “Chi vuole vincere la Vuelta ora deve solo aspettare che la maglia rossa salti, cosa non scontata. Se attacchi magari gli fai anche un piacere. Sarà dura ribaltare la classifica, anche perché ha una squadra forte. Comunque non credo che la seconda settimana sia decisiva. La tappa dei Laghi di Covadonga (3 settembre, terra da dove gli spagnoli cominciarono la Reconquista, ndr) potrebbe essere decisiva”.
Guercilena: “Se O’Connor non salta la vedo dura batterlo, ma questo è buono è mica un Johnny Walker qualsiasi. Sulla prossima salita (domenica andando verso Granada ci sono tre GPM di 1a categoria, seppure l’arrivo non sarà in salita) devono provargli la febbre con un ritmo infernale dall’inizio. Se salta, bene, hanno avuto ragione loro. Se non salta sarà dura portagli via òa Vuelta. E chi voleva la maglia rossa comincerà a grattarsi la testa”.
Basso: “Nonostante la classifica credo che i favoriti restino quelli di prima. Certo, già alla prossima salita bisogna prendergli le misure, provargli la febbre. Poi in base a come sarà andata bisogna scegliere la tattica”.
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