
L’arcobaleno di Tadej Pogacar ha illuminato il traguardo del Giro delle Fiandre e per la seconda volta lo sloveno ha conquistato la Ronde. Dopo essersi sbarazzato degli ultimi avversari, Pogacar ha percorso da solo gli ultimi chilometri conquistando così il suo secondo Giro delle Fiandre, dopo quello del 2023.
«E’ incredibile! Non ci siamo mai arresi e siamo comunque riusciti a portare a termine il nostro piano». La UAE Emirates, oggi non ha avuto una gara semplice, ma alla fine la vittoria è arrivata con Pogacar, grazie ad una decisiva prova di forza sull'ultimo passaggio sull’Oude Kwaremont.
«Non so davvero come descrivere tutto questo. L'obiettivo era vincere, ma non riesco a credere che sia successo. E vincere con questa maglia è ancora più incredibile».
Alla vigilia della Ronde, Tadej Pogacar era nell’elenco dei super favoriti per il successo, ma tutti sapevano che avrebbe avuto a che fare con Mathieu van der Poel, che questa corsa l’ha già vinta tre volte. Alla fine però è stato il campione del mondo ad avere la meglio su tutti e dopo aver dimostrato la sua superiorità, si è liberato negli ultimi 16 chilometri di tutti gli altri corridori, compresi Van der Poel, Van Aert e Pedersen.
«Sono orgoglioso della squadra e di come abbiamo gestito la corsa, anche se abbiamo avuto un po' di sfortuna. Il piano era di passare al comando al secondo passaggio sull'Oude Kwaremont, ma abbiamo avuto parecchi problemi. Fortunatamente, siamo comunque riusciti a portare a termine il nostro progetto, anche se abbiamo perso Tim Wellens e Jonny Narvaez, solo Florian Vermeersch e Nils Politt sono riusciti a rientrare dopo il loro incidente. Veramente devo fare loro i miei complimenti. Non ci siamo mai arresi e i miei compagni hanno fatto di tutto per far funzionare il nostro piano».
Tadej Pogacar ha trionfato al Giro Fiandre con la maglia iridata e indossare l’iride durante una vittoria, rende sempre quel momento più emozionante. Il Fiandre ora è stato già archiviato e Pogacar guarda con impazienza a cosa accadrà domenica prossima, quando per la prima volta, sarà al via della Parigi-Roubaix.
«Sarà una gara completamente diversa la Roubaix, ma farò del mio meglio. E’ una sfida che accetto molto volentieri. Sarà una gara dura, non per niente viene chiamata l'Inferno del Nord, ma con questa forma proverò a vincerla e non vedo l’ora di correrla».
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