
Quella che prenderà il via domani da Qionghai sarà un’edizione del Tour of Hainan da record per quanto riguarda la partecipazione internazionale. Al via della breve corsa a tappe cinese, giunta quest’anno al sedicesimo capitolo della propria storia, vi saranno infatti 137 atleti in rappresentanza di ben 33 nazioni, un numero che da queste parti non si era mai registrato.
A farla da padrone, anche grazie alle otto squadre continental locali, saranno i padroni di casa con ben 21 elementi, mentre la squadra più multiculturale sarà l’unica formazione Wolrd Tour presente in corsa, ossia l’XDS Astana Team che, capitanata come l’anno scorso in ammiraglia da Dimitri Sedun, schiererà 7 corridori di 7 nazionalità diverse. Fra questi spicca il campione uscente Aaron Gate (vincitore l’anno scorso, oltre che della maglia gialla, anche di due tappe e della classifica a punti), il 2° della generale 2024 Henok Mulubrhan e Matteo Malucelli, al debutto nella manifestazione al pari di altri 85 concorrenti.
Il forlivese, approdato quest’anno nel team kazako, sarà uno dei cinque alfieri nostrani al via (mai così pochi dal 2013) assieme ad Andrea Pietrobon (unico azzurro di una Polti-VisitMalta che visto il percorso punterà molto sulle volate di Manuel Peñalver) e al duo Andrea Piras-Luca Verrando in forza al Team Solution Tech – Vini Fantini, squadra del solo italiano ad aver già solcato le strade di Hainan (Davide Baldaccini) e di uno degli sprinter più attesi ovvero Dusan Rajovic.
Il serbo si getterà in volata in cerca di gloria lottando spalla a spalla con un’agguerrita e qualificata schiera di rivali comprendente i già citati Gate, Peñalver e Malucelli, l’estone del Quick Pro Team Martin Laas (a segno a Lingshui nel 2024 e ormai profondo conoscitore delle corse cinesi), il kazako ex Astana Yevgeniy Gidich (in forza al China Glory - Mentech Continental Cycling Team), l’olandese della Parkhotel Valkenburg Jesper Rasch, il neozelandese George Jackson della Burgos Burpellet BH (prezioso pesce pilota l’anno scorso ad Hainan di Gate), il colombiano ex UAE Alvaro Hodeg (alla prima corsa in maglia Team Medellin-EPM) e l’uomo di gran lunga più in forma del momento ossia il danese (ex Bingoal WB) della Li Ning Star Alexander Salby che si presenterà forte dei tre successi di tappa (accompagnati dalla vittoria della generale e di quella nella classifica a punti) ottenuti al recente The Princess Maha Chakri Sirindhorn's Cup Tour of Thailand.
Questi stessi uomini, in virtù della conformazione del percorso, potrebbero ritrovarsi ad ambire anche per la maglia gialla finale, un obiettivo le cui porte, se la corsa dovesse farsi dura nella terza e nella quarta tappa, potrebbero anche spalancarsi per gente del calibro di Mulubrhan, l’eterno Oscar Sevilla (ancora in gruppo a 48 anni) e il suo allievo al Team Medellin-EPM Wilmar Paredes (vincitore qui l’anno scorso della maglia a pois dei GPM), il romeno della Li Ning Star Cristian Raileanu, l’ungherese Marton Dina (visto in passato difendere i colori della EOLO-Kometa) e Xabier Berasategi dell’Euskaltel-Euskadi e uno tra Adne van Enegelen (1° nella generale dell’ultimo Tour of Thailand) e l’ex Astana Vadim Pronskiy in casa Terengganu Cycling Team.
In ogni caso, a meno di colpi di mano in qualche finale o imprevedibili attacchi da lontano, la lotta per la generale si annuncia, a prescindere da quali saranno gli uomini coinvolti, molto serrata, una consuetudine o quasi per il Tour of Hainan che si è deciso per 1” nel 2023, 2” nel 2024, 3” nel 2017 e 9” nel 2015, tre edizioni quest’ultime dove i trionfi azzurri di Fausto Masnada, Jacopo Mosca e Sacha Modolo hanno dipinto di tricolore una corsa con cui, come dimostrano anche le 24 vittorie di tappa finora conquistate (primato condiviso con la Russia), l’Italia e i suoi portacolori hanno sempre avuto un buon feeling.
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