Tra i giovani emiliani più attesi al passaggio fra gli Juniores, c'è Federico Biagini. Classe 2003, di Reggio Emilia, scalatore di 183 centimetri per un peso di 58 chili, ci tiene a far bene in questa sua prima stagione nella nuova categoria: «Spero di essere costante, e ripetere i buoni risultati del 2019. In questo inverno ho accumulato tanti chilometri preziosi nelle gambe, la maggior parte sui rulli, quindi sono fiducioso per la stagione che speriamo al più presto di incominciare».
Biagini ha dimostrato quanto vale, in particolare l'anno scorso, con gli allievi nella Dilettantistica Cooperatori di Reggio Emilia: tre vittorie, a Rubiera, nel Campionato Regionale di Massa Lombarda, e nella Coppa Liberazione di Borgo San Lorenzo, in Toscana. Inoltre si è laureato anche campione regionale degli Scalatori, titolo che ha conquistato grazie al sesto posto nella cronoscalata Bologna-San Luca, e per otto volte si è piazzato al secondo posto, tra cui nella Lugo-San Marino e nella prova contro il tempo da Grezzana a Cerro, nel Veronese. Al tricolore di Chianciano (Siena) è stato protagonista di un bel numero, facendosi notare con una azione solitaria di 15 km, prima di concludere il campionato italiano in undicesima posizione. Un salto di qualità che gli ha fatto capire che corridore può diventare.
«Spero di farmi un'idea precisa il prima possibile, magari fra 2-3 anni. L'unico modo per capire davvero quale potrà essere il mio futuro nel ciclismo sarà di poter disputare un calendario di alto livello in maniera continuativa. Solo disputando le gare che contano avrò la possibilita di maturare e anno dopo anno scoprire i miei margini di miglioramento e al tempo stesso i miei limiti. Quest'anno potrà essere l'inizio della mia carriera».
In sella per merito del nonno Leo Bedeschi, cicloamatore agonista, 80 anni e ancora tanta voglia di pedalare, il sedicenne Biagini (nato il 20 giugno 2003) vive nel centro di Reggio Emilia, la città di Danilo Barozzi (recentemente scomparso all'età di 92 anni) professionista ai tempi di Coppi e Bartali, assieme al padre Nicola (origini toscane), agente di commercio per una azienda del bresciano, alla madre Monica, professoressa di educazione fisica alle scuole medie di Reggio nonchè presidente di una associazione sportiva di Fitness, alla sorella Letizia, che ha lasciato il ciclismo per il nuoto sincronizzato, e al fratello Gregorio pure lui ex ciclista, ora ballerino di Break Dance dove compete in esibizioni e gare. Una cosa è certa: Biagini, che frequenta l'Istituto Tecnico per Geometri "Angelo Secchi" di Reggio Emilia, ha la possibilità e le qualità,di mostrare di meritarsi un posto di primo piano tra gli Juniores, con il Team Nial Nizzoli la società di Correggio presieduta da Auro Nizzoli, e diretta da Primo Borghi.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«C'è stata una netta ripresa in questi ultimi anni, con tanti giovani interessanti. Un movimento in crescita, supportato anche da proposte valide di calendari agonistici».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 6 anni per il Team Barba, avevo una bici bianca con la scritta della società».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Eddy Merckx per i risultati, Marco Pantani per come scalava le montagne in bicicletta».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il basket, ci giocava papà».
I tuoi peggiori difetti?
«A costo di sbagliare, faccio di testa mia».
Il tuo modello di corridore?
«Vincenzo Nibali perchè è un corridore completo».
Cosa leggi preferibilmente?
«Non sono un gran lettore, però mi piaciono le storie sui ciclisti».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Il carattere e la simpatia».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Più libertà all'immaginazione e alle sensazioni».
Piatto preferito?
«Pizza».
La tua attrice o attore preferiti?
«Checco Zalone e Adam Sandler».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Filippo, che conoscono dalle elementari».
Sei religioso?
«Sono credente, ma poco praticante».
Paese preferito?
«Il mio paese preferito è l'Italia».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Uno che non molla mai, simpatico e scherzoso».
Hobby?
«Niente in particolare, gli amici».
La gara che vorresti vincere?
«Una grande corsa a tappe».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«Con tutte le persone che credono in me».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Mi piacerebbe indossare la maglia azzurra».
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