Primoz ROGLIC. 10 e lode. Ha fretta, fretta di recuperare e di rimettere le cose a posto, prima del tappone di domani, con 4mila e passa metri di dislivello. Prosegue il lavoro di demolizione di O’ Connor, iniziato ieri, con una condotta di gara esemplare e con un finale d’autore che lo porta a conquistare la sua 14° tappa alla Vuelta, la numero 21 nei Grandi Giri, la vittoria numero 86 in carriera. Questi i numeri di un ragazzo di 34 anni che sembra non sentire il peso degli anni e nemmeno quello dei minuti che lo separano dalla rossa, che però si avvicina visto che lo sloveno recupera 56” a O’Connor. Ora alla vetta ci sono 3’49”. Non è molto, soprattutto alla luce di quanto potrà succedere domani.
Enric MAS. 9. Fa una bella prova, una bellissima corsa, lotta fino sul traguardo con lo sloveno, che però è chiaramente più veloce e non da oggi. Non ha nulla di cui rimproverarsi.
Mikel LANDA. 8. Arriva in pratica con il nostro Tiberi, a conferma di una buonissima frazione, nella quale il basco conferma di essere assolutamente sul pezzo e non appagato di un grandissimo Tour all’ombra di Evenepoel. Ora la luce la vuole anche un po’ lui.
Antonio TIBERI. 8. Lo vedi quando il gruppo si sfalda, si frazione, si dissolve, perché lui resta lì con i migliori. Un quarto posto di sostanza, che gli vale anche il quarto posto nella generale. È lì con la nobiltà del ciclismo per ambire almeno al podio. Antonio ha tutto per poter sognare e farci sognare.
Mattias SKJELMOSE. 7. Il 23enne danese della Lidl Trek si mette in modalità risalita e risale. Non sgasa, ma non indietreggia.
Carlos RODRIGUEZ. 6,5. Buona la prova per lo spagnolo, che resta nel vivo della corsa fino alla fine.
Eddie DUNBAR. 6,5. Corsa regolare, di grande sacrificio e attenzione. Chiude 8° confermando le proprie ambizioni di classifica: ma ci deve entrare.
Felix GALL. 6,5. Uomo di lotta e di governo, un po’ per O’Connor e un po’ per sé stesso. Resta nelle zone alte, in previsione di qualche cedimento di Ben.
Luca VERGALLITO. 8. Il milanese entra nella fuga di giornata fin dal mattino (nelle prime due ore media quasi 50 all’ora) con Sam Oomen (Lidl-Trek), Oier Lazkano (Movistar) e Mathis Le Berre (Arkéa-B&B Hotels), Ion Izagirre (Cofidis) e Mauro Schmid (Jayco AlUla), Gijs Leemreize (DSM-Firmenich-PostNL) e Harold Tejada (Astana Qazastan). Il corridore virtuale fa cose reali, ben visibili a tutti e non solo da oggi. Atleta di assoluto livello. Arriverà anche dal contest GoZwift Academy e come premio è finito nel roster della Alpecin Deceunik, ma in questa Vuelta sta dimostrando quotidianamente di non esserci arrivato per grazia ricevuta.
Ben O’CONNOR. 5. Tappa non lunga, ma velocissima, non con tantissimo dislivello, ma con un finale da far tremare i polsi e a lui tremano. Oggi vive una giornata di grande tormento, ma non deve tormentarsi. Meglio voltare pagina e pensare a domani. Lì i polsi non tremeranno, ma saranno le gambe a fare male.
George BENNET. 4. Gli Israel Premier Tech mettono in scena una tappa d’attacco. Sono loro a fare la corsa dura e a preparare il terreno per George, Woods o Riccitello: non arriva nessuno dei tre. Insuccesso totale.
Joao ALMEJDA. 4. Giornata da dimenticare, che ricorderà. Ora la Uae Emirates punterà su Isaac Del Toro, il 20enne messicano che comunque male non è messo.