Tutto è pronto per il Gran Premio Alfredo Fornasiero alla Memoria riservato ai dilettanti d’Élite e Under 23 in programma domenica Corte di Piove di Sacco, in provincia di Padova. Ad organizzare l'appuntamento, che metterà in palio anche la Medaglia d'Oro dedicata al ricordo dei fratelli Alfredo, Vito, Remo e Renzo Fornasiero, saranno il Gruppo Sportivo Cicli Olympia e il Comitato Alfredo Fornasiero. E’ la prima volta che la gara è allestita per dilettanti, per le prime sei edizioni erano organizzate per le categorie allievi e juniores.
La partenza sarà data da via Provinciale (di fronte negozio al Fornasiero Sport) alle 13,30 in via Provinciale a Corte di Piove di Sacco. Poi si proseguirà per le vie Arzeron, Beverare, 25 Aprile, Trieste, Trento, via dei Frisoni, Fiumazzo, Co’ Cappone, Sampieri, Provinciale, Righe, Bonazza (tratto sterrato), via Monte Cengio, Ramei, Provinciale e arrivo in via Provinciale. Circuito pianeggiante di km 14,900 da ripetersi 10 volte per complessivi 149 chilometri. Alla gara parteciperanno tutte le migliori squadre d’Italia a cominciare dal Team Colpack Ballan, Zalf Euromobil Désirée Fior, Uc Trevigiani Energiapura Marchiol, Giessegì, Campana Imballaggi, Siasa Rime, Solme Olmo, Work Service e Onec. Sarà un percorso per passisti-veloci.
La famiglia Fornasiero ha un profondissimo legame con lo sport del pedale se si considera che intere generazioni lo hanno praticato ricoprendo tutti i ruoli possibili. Alfredo, inoltre, era il primo dei quattro fratelli. Era stato corridore dilettante e vincitore di diverse gare, aveva fatto da direttore sportivo di suo figlio Walter e ultimo della serie al nipote Giovanni che hanno corso tra i dilettanti.
Remo è stato professionista. Ha vinto gare prestigiose da dilettante, una delle quali l’Astico-Brenta. Passato professionista, ha vinto una tappa al Giro d’Italia.
Vito è stato una vita ad allenare i corridori, è stato un direttore sportivo tecnicamente esperto, coinvolgente e determinato. Ha condotto le formazioni da lui seguite a risultati eclatanti, portano diversi atleti al professionismo. Indimenticabile “campanaro” al Velodromo Monti di Padova.
Renzo valida ed esporto giudice di gara, ha partecipato come “arbitro” a centinaia di manifestazioni di tutte le categorie portando competenza, professionalità, equilibrio e mediazione anche in particolari situazioni di gara.
"Una famiglia, i Fornasiero - hanno ricordato con commozione i figli Adriana e Walter - che aveva la gioia nei propri occhi quando la domenica sera si trovava tutta riunita a parlare, ridere e anche a discutere delle fasi delle gare dove ognuno aveva partecipato perché nel mondo del ciclismo ciascuno di loro aveva una diversa funzione: Vito era direttore sportivo, Renzo giudice di gara, Remo ex professionista e Alfredo, nostro papà, un tuttofare".
"Una gioia, quella che trasmettevano - hanno proseguito - che con questa gara noi stiamo rivivendo in prima persona. E non solo. Questa gara ci ha fatto ritrovare lo sguardo dolce della nonna Nora che guardava compiaciuta tutti i suoi figli e la sete di curiosità del nonno Giovanni, mai sazio perché avrebbe voluto essere alle gare con loro. E ancora ci fa ritornare alla mente tutti gli aneddoti che ci raccontavano di quando lo zio Remo correva da professionista; e tutti gli insegnamenti e suggerimenti che ad ogni corsa, tutti e quattro volevano dare a me, Walter, e a mio cugino Ivo, che eravamo stati messi sulle due ruote all'età dei 10 anni. La passione per il ciclismo era così forte che si respirava in ogni loro parola e azione tanto che, con il loro entusiasmo, erano riusciti a contagiare anche Bruno (Coccato ex presidente della Federciclismo del Veneto), che quando entrò in famiglia si intendeva solo di calcio ma, in breve tempo, si innamorò anche lui del ciclismo e diventò giudice di gara, poi componente della commissione tecnica e, infine, per la gioia e l'orgoglio dei Fornasiero, presidente Comitato Regionale Veneto".
"Che gioia quando c'è stata la possibilità di sognare ancora: era arrivato Giovanni - hanno detto Adriana e Walter Fornasiero - che fin da piccolo si è appassionato alle due ruote e nostro papà Alfredo ne era felicissimo: era la sua ombra, lo accompagnava a tutte le gare, lo spronava, gli dava consigli, era sempre il suo primo tifoso, gara dopo gara fino alla categoria juniores, aiutandolo a diventare per tutti un motivo di orgoglio ma purtroppo senza vederlo correre tra gli Under 23. Crediamo che davvero lo spirito dei Fornasiero si possa ritrovare tutto in questo bellissimo sport che è il ciclismo".
"Organizzare questa corsa - hanno concluso Adriana e Walter Fornasiero - è un grazie a nostro padre per la vita dedicata a noi, per il suo esempio, per la sua coerenza, ma soprattutto per il tanto amore che ha riversato su tutti noi. Questa corsa è la gioia di averlo vivo tra di noi, perché nessuno muore sulla terra finche è vivo il suo ricordo. Grazie papà".
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