Anche loro hanno a che fare con i fondi: stradali. E anche loro sanno guidare, condurre e consigliare: sono una garanzia. E sempre loro sono da anni in Giro per l’Italia del Giro, con a fianco campioni affermati e alcuni attempati, ma pur sempre campioni. Sono anche a loro modo direttori sportivi, massaggiatori e consiglieri. Non possono fare i “family banker”, perché di quelli Banca Mediolanum ne ha di bravissimi, ma sono chiaramente anche loro gente di famiglia: Mediolanum.
Squadra che vince non si tocca, difatti il quintetto base è la base anche di quest’anno. In più c’è solo Dalia Muccioli, la pedalatrice azzurra che si è aggiunta a Gianni Motta e Francesco Moser, Paolo Bettini e Maurizio Fondriest, senza dimenticare l’ultimo iridato Alessandro Ballan. Ognuno con la propria bicicletta, ognuno con il proprio “driver”. Dalia con papà Luca, classe ’66 (nella foto Vannucci, Muccioli, Iachelini, Vavassori, Bodei e Gasparotto).
Il veterano del gruppo è Andrea Vavassori, bergamasco di Foresto Sparso, nella Valcaleppio, classe 1948. Per una vita taxista nella capitale morale, poi per quindici anni al fianco di Garioni e poi per otto del patron per eccellenza, Vincenzo Torriani, adesso è al fianco di uno che di nome fa Gianni Motta, e non ha bisogno di presentazioni.
Poco più giovane è Mario Bodei, classe ’53 di Desenzano sul Garda, ma abita a Milano, zona Bicocca. Mario Bodei ha corso: pista più che strada, prima da dilettante, poi dopo uno stop, anche da professionista, velocità, un terzo posto ai campionati italiani sia da dilettante sia da professionista. Lui è al fianco di Francesco Moser.
Luciano Gasparotto, per gli amici di tuttobiciweb, ma per tutto il mondo delle due ruote non ha bisogno di presentazioni. È l’uomo ovunque, per quanto mi riguarda è “radar” nel senso che intercetta tutto e tutti “h24”. Infaticabile, disponibile e generoso è un ragazzo del 1962, che ha fatto e tra una corsa e l’altra, di ogni genere e tipo, fa ancora l’agente di commercio. Lui è qui per Alessandro Ballan, il nostro ultimo campione del mondo.
Emiliano Vannucci – detto il messicano perché vive da anni a Bahias de Huatulco – è invece il toscano di Pontedera. Classe 1973, in Messico gestisce una attività con vendita di vini e liquori. Da cinque anni è uomo Mediolanum è porta in giro al Giro l’oro di Atene Paolo Bettini.
Poi c’è Thomas Iachelini, trentino di Cles, classe’93, titolare di un negozio di biciclette a Cles e direttore sportivo dell’Uc Val di Non, con Mediolanum da nove anni e visto che è trentino nonché noneso, non può che essere l’angelo custode di Maurizio Fondriest.
Ultimo ma non ultimo Luca Muccioli, papà di Dalia, classe ’66. Sei figure, sei eccellenze che hanno tutti a cuore il ciclismo e la bicicletta. Tutti a fare squadra per un “dream team” azzurro di prim’ordine. Una squadra di driver al fianco di una squadra di eccellenze che pedala tutti i santi giorni portando ognuno a suo modo una storia da raccontare. Chiaro che di storie i Motta e i Moser, Fondriest Bettini e Ballan di cose da dire ne hanno più d’una. Così come la regina del gruppetto: Dalia Muccioli. Ma alla sera, davanti ad una buona tavola imbandita, anche i “driver”, gli uomini guida, qualcosa da raccontare hanno.
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