IL GIRO DELLA MEMORIA. LE ACROBAZIE DI ERCOLE GUALAZZINI A TRIESTE, GIRO DEL 1977

STORIA | 24/05/2020 | 08:00
di Marco Pastonesi

Dal 9 al 31 maggio si sarebbe dovuto disputare il Giro d’Italia 2020. Tuttobiciweb lo corre comunque, giorno per giorno, con la forza della memoria. Oggi la quindicesima tappa: Ercole Gualazzini ci racconta quella del 1977.


“Da Vicenza a Trieste, 223 chilometri. Quella che allora si diceva tappa di trasferimento: due giorni dopo sarebbero cominciate le montagne. Quello che si diceva arrivo da velocisti: ma prima dell’arrivo bisognava attraversare la città, e ogni via era un rischio, ogni curva un pericolo, ogni metro un imprevisto. Nel finale ero davanti, stavo bene e avevo perfino un compagno di squadra. Ma non potevo pretendere che Enrico Paolini mi aiutasse: era già stato due volte campione italiano, e quell’anno lo sarebbe diventato per la terza volta. Fu Paolini a mettersi a mia disposizione. Così, lui davanti, io dietro, lo pilotai. Di qui, di là, di qui, di là, finché ci trovammo di fronte a una di quelle isole salvagente per chi aspetta l’autobus. Non potevamo andare né di qui né di là, altrimenti avremmo perso l’autobus... Non avevamo scelta: gli gridai di saltarci su. Obbedì, saltò sul marciapiede, lui davanti, io dietro, poi saltò giù dal marciapiede, lui davanti, io dietro, e ne uscimmo indenni. Paolini fu bravissimo: mi lasciò ai 250 metri. A quel punto partii a tutta, me la sentivo dentro, e infatti vinsi su Demeyer, Gavazzi, Basso e Borgognoni”.


Il nome è un superlativo: Ercole. Il cognome un diminutivo: Gualazzini. In bici era così: un gigante (mica tanto buono) costretto a fare il gregario (molto buono). “Grande e grosso, dalla prima corsa capii che avrei sempre sputato l’anima in salita e che avrei sempre dovuto concentrarmi sugli sprint. Da professionista capii che non ero né carne né pesce e scelsi di aiutare il velocista della squadra – Basso, Sercu, De Vlaeminck... - e solo quando non c’erano loro, me la potevo giocare. Quell’anno ero stato preso dalla Scic per insegnare il mestiere delle volate a un ragazzino: Beppe Saronni. Ma al Giro non c’era, e così me la potevo giocare. Un secondo, due terzi, due quarti, un sesto... e finalmente quella vittoria”.

Le volate sono attimi fuggenti. “Devi avere potenza, scatto, decisione, determinazione. Non devi avere indecisioni, incertezze, perché se perdi mezza pedalata, hai perso la volata. Non devi avere paura: gomitate, testate, codate erano all’ordine del giorno. Non c’erano telecamere: chi deviava, chi si lanciava, chi si attaccava. Una giungla d’asfalto. E non esistevano treni: ognuno per sé e Dio, in caso di caduta, per tutti. Io sapevo districarmi, infilarmi, spalleggiare, rivaleggiare e, in caso di emergenza, anche sgomitare. Gerben Karstens, l’olandese, mi chiamava bandito. E il bello è che eravamo amici. Una volta al Tour de France lo danneggiai, mi squalificarono, e siccome era vero, non protestai, non reclamai e tornai a casa. Ma quando non era vero, mi arrabbiavo. Accadde a Conegliano, proprio il giorno dopo Trieste: stavolta Paolini non c’era, così mi ritrovai, come al solito, solo come un cane, partii un po’ troppo lungo, a 80 metri dall’arrivo non ne avevo più, mi spostai sulla destra per far passare gli altri, Demeyer cercò di passare fra me e le transenne mentre Gavazzi usciva sulla sinistra. Primo Gavazzi, secondo Demeyer, terzo Basso, quarto io, Demeyer disse di essere stato chiuso e io fui squalificato. Ero innocente. Ma mancavano sei tappe, tre di montagne, una crono e due per velocisti, sempreché fossi sopravvissuto alle Dolomiti. Nel dubbio, nessun reclamo, e tornai a casa”.

Le volate sono raffiche di brividi. “Nel 1976 Antonio Maspes mi aveva voluto ai Mondiali di Monteroni per la velocità su pista: avevo le gambe da sprinter, facevo 11” nei 200 metri partendo in testa, ma non conoscevo strategie o stratagemmi. Quando dovetti affrontare l’australiano Nicholson, che poi avrebbe vinto il torneo, mi dissero di stancarlo il più possibile. Nella prima prova partii a razzo e fui battuto in rimonta per 2 centimetri. Nella seconda cercai comunque di farlo tribolare. Ma sono due sport diversi: in strada devi dare il massimo in cinque ore, tra fughe, inseguimenti e, per un gregario come me, portando acqua e tagliando il vento; in pista devi dare il massimo negli ultimi 200 metri”. Gualazzini, all’arte, preferiva il mestiere.

GIA' PUBBLICATI

GIRO DELLA MEMORIA. DOMANI COMINCIA L'AVVENTURA

1 - IL GIRO DELLA MEMORIA. VELO, PETACCHI E IL CAPOLAVORO DI LECCE

2 - IL GIRO DELLA MEMORIA. PELLICCIARI E IL VOLO DI MEO VENTURELLI A SORRENTO

3 - IL GIRO DELLA MEMORIA. MARIO ANNI E LA TERZA TAPPA QUASI IN ROSA A MONTECATINI, 1969

4 - IL GIRO DELLA MEMORIA. FURIA ZANDEGU' A CHIANCIANO NEL 1967

6 - IL GIRO DELLA MEMORIA. L'UNICA VOLTA DI FABRIZIO CONVALLE, AL GIRO DEL 1990

7 - IL GIRO DELLA MEMORIA. IL LEALE CHINETTI E LA SETTIMA TAPPA DEL GIRO DEL 1975

8 - IL GIRO DELLA MEMORIA. PAOLO FORNACIARI E QUELLA MONTE SIRINO MAI VISTA NEL 1995

9 - IL GIRO DELLA MEMORIA. «PIETRO DEVI VINCERE» E ZOPPAS VOLO' A MARINA DI RAVENNA NEL 1964

BONUS - IL GIRO DELLA MEMORIA. NEL GIORNO DI RIPOSO, GIANCARLO TARTONI CI RACCONTA DI VARZI, GIRO 1977...

10 - IL GIRO DELLA MEMORIA. BRUSEGHIN E L'IMPRESA DI URBINO 2008

11 - NOE' SENZA FIATO A SAN MARINO, 11a TAPPA DEL 1998

12 - IL GIRO DELLA MEMORIA. CHEULA E LA PRIMA VOLTA DELLO ZONCOLAN, 12a TAPPA DEL 2003

13 - IL GIRO DELLA MEMORIA. LA LIBERTA' DI FARISATO, 13a TAPPA DEL GIRO 1968

14 - IL GIRO DELLA MEMORIA. PETITO E QUEL GAVIA DIVENTATO INCUBO, 14a TAPPA DEL GIRO 1988

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Sono il campione belga Eli Iserbyt e l'iridata Fem Van Empel i vincitori del classico Urban Cross per le categorie elite che oggi è andato in scena a Kortrijk, in Belgio, quale prova della challenge Exact di Ciclocross. Iserbyt, della...


Un attestato di ringraziamento è stato assegnato a Sara Fiorin dalla Regione Lombardia. Il il presidente Attilio Fontana, insieme al sottosegretario allo Sport, Federica Picchi, e a nome dell’intera Giunta regionale, ha voluto infatti ringraziare la pattuglia olimpica (70 atleti...


Brillante prestazione del giovane Patrik Pezzo Rosola a Troyes dove si è svolta la quinta manche della Coppa di Francia di Ciclocross per la categoria juniores. Il figlio della olimpionica Paolo Pezzo e dell'ex professionista Paolo Rosola, ha chiuso nella...


Quando lo contattiamo Luca Raggio è appena sceso di sella dopo una pedalata e ci conferma subito ciò che ieri in tarda serata aveva affidato ad un post sui social «Sì, correrò per la carica di presidente del Comitato Regionale...


Eva Lechner, plurititolata portacolori dell’Ale Cycling Team, reduce dalla vittoria ottenuta la scorsa settimana a Castelletto di Serravalle-Valsamoggia, domenica sarà di scena in Veneto a San Pietro in Gu per il 9° CX del Brenta-Trofeo Morbiato, gara nazionale valida come...


Con Ernesto Colnago è un continuo viaggio, nel passato e nel futuro. A novantadue anni suonati (il 9 febbraio saranno 93!) è un vero condensato di progettualità. Ha sempre qualcosa da fare, anche adesso che ha lasciato la sua Colnago...


I lettori più attenti se ne saranno già accorti, quelli che non masticano l'italiano come lingua madre ne saranno felici, per chi vuole allenare l'inglese ora ha un'occasione in più per fare pratica. Da oggi tuttobiciweb.it proporrà tutte le notizie anche...


La triste notizia l’ha diffusa con un post su Facebook suo figlio Giulio. A Cascina all’età di 69 anni dopo una lunga battaglia contro la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è morto Luciano Galleschi, personaggio conosciuto in tutto l’ambiente del ciclismo...


Una festa in grande stile, con tanti ospiti e tanto divertimento, d’altronde ormai Alex e Johnny Carera ci hanno abituato a fare le cose in grande e anche questa volta hanno centrato l’obiettivo. Dopo la partita a padel del pomeriggio...


Remco Evenepoel è senza ombra di dubbio uno dei cronoman più forti al mondo e i titoli vinti dimostrano chiaramente la sua classe. Il belga ha fatto vedere tante volte le sue qualità e in questo 2024 ha conquistato sia...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024