IL GIRO DELLA MEMORIA. LA SORPRESA DI BECCIA, QUINTA TAPPA DEL GIRO 1977

STORIA | 13/05/2020 | 07:54
di Marco Pastonesi

Dal 9 al 31 maggio si sarebbe dovuto disputare il Giro d’Italia 2020. Tuttobiciweb lo corre comunque, giorno per giorno, con la forza della memoria. Oggi la quinta tappa: Mario Beccia ci racconta quella del 1977.


“A 3-400 metri dall’arrivo smisi di pedalare. Ero sorpreso, sbalordito, stupefatto. Non mi rendevo conto di quello che avevo fatto, di quello che stavo facendo, di quello che avrei fatto. Mi guardavo intorno: la strada, il cielo, la gente. Sentivo echeggiare il mio nome. Volevo godermi l’attimo, prolungandolo in un’infinità di attimi. Stavo vincendo una tappa al Giro d’Italia. Ma senza pedalare, stavo per essere ripreso e perderla prima ancora di averla vinta”.


Era il più giovane corridore del Giro d’Italia 1977, Mario Beccia: 21 anni e nove mesi, neoprofessionista. “Ricominciai a pedalare e vinsi la Pescara-Spoleto Monteluco, 215 chilometri e tre gpm. La mattina Valdemaro Bartolozzi, il direttore sportivo della Sanson, mi disse di stare tranquillo, che non era un esame, l’importante era mangiare, bere e fare solo quello che mi sentivo di fare. A metà del primo gpm, il Canapine, andai in fuga con uno spagnolo, Fernandez-Ovies, ma lui non tirava e io mi innervosii, e quando in cima mi passò, mi dissi basta, e non tirai più. Quando fummo ripresi, Bartolozzi mi domandò come stessi e perché avessi sprecato energie così. E’ vero che i gregari di Moser erano corridori esperti come Poggiali, Lualdi, Bortolotto e lo svizzero Fuchs, ma anch’io ero alle sue dipendenze. Poi Bartolozzi si raccomandò che rimanessi davanti e mi inserissi in eventuali altre fughe. Così, quando evasero Conti e Riccomi, io li seguii, e con me ancora lo spagnolo e poi Barone. Stavolta tirai il minimo indispensabile. Con una quarantina di secondi di vantaggio affrontammo l’ultima salita, quella di Monteluco. Scattarono Conti e Riccomi. E quando Barone e Fernandez-Ovies li ripresero, io, che mi ero sfilato, attaccai”.

Fu una vittoria quasi imbarazzante. E’ Beccia a raccontarlo: “Oltre alla vittoria di tappa, avevo la maglia bianca di migliore giovane, la maglia verde di primo nei gran premi della montagna e – si diceva – addirittura la maglia rosa. Poi rifecero i conti e tirai un sospiro di sollievo: primo nella generale era, per 8”, Moser. Ma lo Sceriffo era sospettoso e forse anche un po’ permaloso, e la sera, in albergo, a tavola, mi guardava storto. Il più felice era Fabrizio Fabbri, che teneva la contabilità della squadra. La verità è che nessuno sapeva quanto valessi. Neppure io”.

Beccia era arrivato al ciclismo tardi, quella era soltanto la sua terza stagione. “La prima da dilettante di seconda categoria, la seconda da dilettante di prima categoria. Sarei dovuto passare con la squadra di Carlino Menicagli, ma senza sponsor mi aveva liberato promettendomi di trovarmi un altro posto. Fu così che andai alla Sanson. E quando Menicagli riuscì a costituire la Selle Royal e mi rivolle indietro, fu Teofilo Sanson in persona a opporsi al mio trasferimento. Cominciai così bene che mi fecero partecipare subito alla Milano-Sanremo. Fu proprio lì che vidi per la prima volta Eddy Merckx e Roger De Vlaeminck e fu Moser a presentarmi: ‘Sapete che questo qui dice che vi staccherà in salita?’. Diventai rosso di vergogna. Merckx mi disse di girarmi, poi sentenziò: ‘Hai il culo troppo largo’. Figurarsi: un metro e 68 per 55 chili, forse 54,5 di peso, ero pelle e ossa, ero niente in tutto, un brutto anatroccolo confronto a quelle due statue, a quei due gladiatori, mi sembravano gli eroi protagonisti dei film che vedevo al cinema dell’oratorio. Il destino volle che il 4 settembre di quell’anno mi ritrovai in una fuga a due, ai Mondiali di San Cristobal, proprio con Merckx. Alla sua ruota. Alfredo Martini me lo aveva ordinato: ‘Non lasciarlo andare via, neanche morto’. Eseguii. Eseguii così alla lettera che, finita la fuga, ero finito anch’io”.

Che Giro, quel Giro del 1977. “La vittoria a sorpresa, e forse chimica, di Pollentier. Pedalava così scomposto, dimenandosi, che lo chiamavamo ‘lo Sgangheròn’. Il secondo posto di Francesco, che avrebbe meritato di vincere. L’altra vittoria di tappa di Bortolotto e il suo ottavo posto nella generale. La mia maglia bianca e il mio nono posto nella generale. E la felice contabilità di cassa di Fabbri”.

GIA' PUBBLICATI

GIRO DELLA MEMORIA. DOMANI COMINCIA L'AVVENTURA

1 - IL GIRO DELLA MEMORIA. VELO, PETACCHI E IL CAPOLAVORO DI LECCE

2 - IL GIRO DELLA MEMORIA. PELLICCIARI E IL VOLO DI MEO VENTURELLI A SORRENTO

3 - IL GIRO DELLA MEMORIA. MARIO ANNI E LA TERZA TAPPA QUASI IN ROSA A MONTECATINI, 1969

4 - IL GIRO DELLA MEMORIA. FURIA ZANDEGU' A CHIANCIANO NEL 1967

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Grischa Niermann, una delle più importanti voci della Visma-Lease a Bike, è fiducioso per il futuro di Jonas Vingegaard e pensa che il danese potrebbe tornare a gareggiare prima del Giro del Delfinato. Secondo Niermann, Vingegaard  avrebbe perfettamente recuperato anche...


Si corre oggi l’edizione numero 79 di Attraverso le Fiandre, la classica belga che ancora una volta farà da antipasto al Giro delle Fiandre, la seconda Classica Monumento della stagione, che si correrà domenica prossima. per seguire il racconto in...


Davanti ho un’installazione artistica, alle mie spalle un cortile che ho appena attraversato e mi ha ricondotto in poco più di cento passi con la memoria a quasi quarant’anni fa. Poco prima ho varcato un cancello automatico, che si è...


Simone Petilli sta bene e ha ripreso a pedalare. A dare la bella notizia a tuttobiciweb è lui stesso pochi secondi dopo aver risposto alla nostra telefonata. Il 31enne atleta della Intermarché – Wanty  era caduto nel corso delle Strade...


Clara che vede i genitori starsene tutta la notte in piedi davanti alla finestra, Clara che immagina il fratello di là a contare i giorni alla rovescia, Clara che si abbuffa di patatine unte e salate, Clara che bighellona sotto...


Sidi è orgogliosa di annunciare l’ottenimento delle certificazioni ISO 14001:2015 e ISO 45001:2018, legate rispettivamente all’utilizzo di un adeguato sistema di gestione ambientale, e alla salute e sicurezza sul lavoro. Un traguardo che si aggiunge ai numerosi risultati positivi già raggiunti...


Il legame di FORST con il mondo dello sport si arricchisce di una nuova pagina. Dopo l’ingresso a fianco di Tour of the Alps nelle scorse stagioni, il celebre birrificio altoatesino, fondato nel 1857 a Lagundo, diventa quest’anno Premium Partner...


Il tema della sostenibilità è da tempo al centro delle attenzioni di FSA Bike Festival Riva del Garda e, nell’edizione che andrà in scena dal 1° al 4 maggio, l’organizzazione misurerà l'impronta di CO2 dell'evento, in linea con...


La Born to Win-BTC City Ljubljana-Zhiraf ha scelto per il secondo anno di fila Offida per il suo battesimo ufficiale della stagione 2025, presentando una squadra ambiziosa e pronta a lasciare il segno nel panorama del ciclismo femminile internazionale....


Che si tratti di motori o di pedali, Aleix Espargaro va veloce, molto veloce. E con la maglia della Lidl Trek il pilota portoghese - che continua ad essere protagonista nel mondo dei motori come collaudatore Honda - ha fatto...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024