Le conosce
molto bene per averci pedalato per tanti chilometri quando era
dilettante, ma nonostante la “padronanza” delle salite bergamasche Fabio Aru ha voluto compiere un sopralluogo sulle ascese che secondo il ciclista sardo saranno il vero campo di battaglia del Lombardia 2016 in programma domani primo ottobre.
«Su queste strade mi sono allenato per tanti anni, e questo Lombardia è davvero un percorso duro – commenta il fuoriclasse del Team Astana durante la ricognizione– e … a questo punto vediamo in che condizione sono le gambe».
Con lui, nel sopralluogo di ieri, un piccolo plotone di compagni di squadra come il fidato Paolo Tiralongo, Dario Cataldo e il danese Jakob Fuglsang, tutti sotto la guida di Giuseppe Martinelli.
«Questa edizione del Lombardia mi piace proprio – prosegue Aru – perché il tracciato è impegnativo, e poi l’arrivo è a Bergamo, che considero un po’ la mia seconda casa». Fabio Aru,
classe 1990, è stato dilettante Under-23 dal 2009 nella file del team
Palazzago fino al 2012, quando è passato professionista con il team
Astana.
E sulla salita di Sant’Antonio Abbandonato il giovane ciclista non ha dubbi: «L’ho fatta tante volte in allenamento ed è davvero dura» ma poi sorprende tutti con un: « …e non sottovalutiamo anche la Boccola: dopo 240 chilometri anche un cavalcavia può far male!».