CYCLING ACADEMY. Concluso il camp, chi ha l'X Factor?

PROFESSIONISTI | 28/10/2015 | 16:00
«Scegliere sarà difficilissimo» ci confida Ran Margaliot, manager della Cycling Academy e unico corridore israeliano ad essere riuscito nella storia a ottenere un ingaggio nel World Tour. «Ho trascorso un anno alla Saxo Bank di Riis, sarò sempre grato a Bjarne per l'esperienza che mi ha permesso di provare anche se ero troppo giovane per passare. Verso questi ragazzi avverto una grande responsabilità, non voglio infrangere i loro sogni né buttarli nella mischia se è già evidente che non ce la faranno a reggere il confronto con la massima categoria».

Si è concluso oggi a Peschiera del Garda il camp in stile "X Factor" promosso dal magnate della finanza Ron Baron che ha radunato al Garda Bike Hotel giovani da tutto il mondo per offrir loro una chance di contratto.


Nikolaos Laonnidis (23 anni, Grecia), Masaru Nakazto (23, Giappone), Marko Pavlic (22, Slovenia), Ioannis Spanopoulos (22, Grecia), Mihkel Räim (22, Estonia), Guy Gabay (22, Israele), Guy Sagiv (20, Israele), Aviv Yecheskel (20, Israele), Dan Turek (23, Repubblica Ceca), Lubos Malovec (22, Slovacchia), Emanuel Piaskowy (24, Polonia), Vojtek Migdal (24, Polonia), Max Korus (27 Usa/Israele), Juraj Bellan (19, Slovacchia), Chris Butler (27, Usa), Luis Lemus (23, Messico) e Dan Craven (32, Namibia) si giocano insieme ad alcuni talenti del Corno d'Africa che non hanno potuto raggiungere l'Italia per problemi di visto e altri giovani italiani senza contratto dal passato limpido i 12-15 posti in palio.


«Una selezione come questa non si è mai vista, nel ciclismo di oggi ci sono team World Tour che investono milioni su un corridore senza visionarlo prima. Di questi ragazzi dopo 3 giorni sappiamo tutto o quasi. Il materiale che ci hanno fornito cambia molto dalla nazionalità di provenienza. Se alcuni sono stati in grado di fornirci tutti i dati richiesti, altri avevano si e no fatto un prelievo del sangue e un elettrocardiogramma nella loro vita» spiega il dottor Roberto Corsetti, che insieme al preparatore Mattia Michelusi, al biomeccanico Gianni Pederzolli (Velo sapiens), al massaggiatore Paolo Zaggia, al meccanico e all'addetto stampa israeliani ha messo a disposizione gratuitamente le proprie competenze perchè crede fermamente in questo progetto.

«In questi ultimi giorni ho conosciuto ragazzi con un'umiltà e una voglia di arrivare incredibili, non tutti hanno le qualità per diventare atleti professionisti ma faranno strada perchè hanno alle spalle storie uniche e sono disposti ad affrontare tanti sacrifici per raggiungere la loro meta. Comunque vada, il ciclismo ha già insegnato loro molto».

Che vincano i migliori!

da Peschiera del Garda, Giulia De Maio

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