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Saranno voci di corridoio, rumors accalorati, spifferi di fine inverno, vulgate accreditate e confermate, ma sembra che dietro ai ritardi delle “wild card” da ufficializzare per il Giro d’Italia ci sia la volontà, il desiderio, l’esigenza di attendere delle risposte dall’Unione Ciclistica Internazionale (UCI). Si attende il via libera per poter distribuire una “wild card” in più, per non mortificare il ciclismo italiano già sotto pressione e ridotto ai minimi termini. Dai corridoi arrivano voci e rumors che vogliono che anche i cugini francesi dell’Aso abbiano chiesto la stessa cosa. C’è da salvare il salvabile, prima del si salvi chi può.