
Ci voleva una donna, una bella donna non ci sfugge, per ridare i natali nuovi al Giro della Campania. Ci voleva l’incandescente passione e il fervore vulcanico di una veneta di Treviso - sue precisazioni geosentimentali puntigliose - Silvia Gazzola, trapiantata per amore in Campania, per dare l’ imprimatur ieri, al Belvedere di San Leucio, regale Caserta borbonica, a questo intrigante ed acclarato progetto di ciclismo coniugato al Sud.
Parliamo del ‘Giro di Campania’ under 23 del 2025, in tre tappe, dal 5 al 7 giugno prossimi, nel contesto di un format dal senso più lato del ciclismo che vedrà poi l’8 giugno una Gran Fondo amatoriale già inserita nel calendario UCI, con la regia organizzativa disposta nel miracoloso impianto del velodromo ‘Vincenzo Capone’ di Marcianise.
Tre tappe dunque, con un cronoprologo a Baia Domizia, in fronte agli aurunca litora, un secondo giorno fra Avellino e Maiori, ed una frazione conclusiva da Caserta a Marcianise, passando per quell’inevitabile transito, rituale per mille ed una ragione, che rappresenta oggi in Campania Caivano…
Giro della Campania, un logo e un titolo che non sono più proprietà di nessuno, se non del nostro altero passato, che oggi ritornano in strada con la grazia della ASD Green Team di Silvia Gazzola. Testimoni non banali ma campali, ieri, Francesco Moser e Mara Mosole, Gianni Bugno e Maurizio Molinari, questa invenzione di Silvia Gazzola, in un paesaggio di Caserta che vide lo sprint vincente di Dimitri Konychev nell’ ultimo ‘Campania’ maggiore disputato nel 2001, e’ una felice inattesa realtà del ciclismo presente in Campania. Che intendiamo - do you know, nostra cara Silvia? - già elevata al futuro.
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