CYCLING ACADEMY. Una chance per i talenti di tutto il mondo

PROFESSIONISTI | 26/10/2015 | 19:41
È iniziato oggi a Peschiera del Garda il rivoluzionario "camp" della Cycling Academy Team. Per la prima volta, una squadra di ciclismo professionistico ha organizzato un ritiro con il preciso obiettivo di scegliere e definire il suo roster per la stagione 2016. 

Cycling Academy, il primo team di ciclismo professionistico di Israele, ha selezionato 20 ciclisti su 628 candidati propostisi negli ultimi mesi via social e mail, e li ha invitati ad una tre giorni di test ed esami approfonditi che si concluderà mercoledì 28 ottobre. Al “Garda Bike Hotel” i ragazzi, che si sono pagati il viaggio personalmente a dimostrazione di quanto vogliano esaudire il loro sogno di diventare ciclisti professionisti, stanno svolgendo una serie di test di valutazione funzionale indooor ed outdoor, analisi biomeccaniche, verifiche approfondite dei loro profili sanitari pregressi e interviste come in un vero e proprio casting.
 


«Il nostro obiettivo è quello di creare un processo di selezione credibile per la squadra. Vogliamo dare una possibilità meritocratica a molti candidati che altrimenti potrebbero rischiare di non essere presi nella dovuta considerazione nella attuale realtà ultra-competitiva del professionismo semplicemente perchè provengono da un paese in cui il ciclismo non è sviluppato» ci spiega il proprietario del team e fondatore Ron Baron, affascinato dalle bellezze del Lago di Garda dopo un giro in bicicletta e l'acquisto di qualche cassa del suo amato Amarone della Valpolicella.
 



A spiegarci nel dettaglio gli obiettivi del team è il manager dell’Accademia Ran Margaliot, ex ciclista che da un anno ha intrapreso questa avventura in cui crede profondamente: «Non mi piace la parola progetto per definirci, siamo un gruppo di persone che vogliono fare qualcosa di concreto per questo sport e i giovani. Abbiamo scelto l'Italia per stabilire una nostra sede, quella logistica sarà in zona Ravenna e quella per gli allenamenti a Lucca, perchè è il paese ideale per la cultura, il clima e i luoghi in cui realizzare la nostra mission. Questa squadra è una start up, che vuole radunare una quindicina di ragazzi provenienti da nazioni differenti e far di ognuno un portabandiera del ciclismo nel proprio paese di origine. Ci siamo prefissati obiettivi ambiziosi, partecipare ai grandi giri nei prossimi anni e diventare un'ispirazione per i giovani di tutto il mondo di oggi e di domani».


La missione di questo 27enne ex corridore della Saxo Bank che parla un fluente italiano oltre a svariate lingue è stata sposata da professionisti del nostro paese del calibro del dottor Roberto Corsetti, presidente dell'Associazione Italiana Medici del Ciclismo (A.I.Me.C.) e del preparatore del Settore Studi della FCI Mattia Michelusi insieme ad altri colleghi, oltre all'ex pro' danese Nicki Sorensen che volontariamente stanno offrendo il loro tempo per queste promesse che provengono tra l'altro da
 Stati Uniti, Giappone, Eritrea, Slovacchia, Slovenia, Polonia, Repubblica Ceca, Grecia, Repubblica della Namibia, Estonia e Israele. «Ci tengo a sottolineare che tutti stanno lavorando perchè credono in questa idea, devo ringraziarli infinitamente e spero il budget ci permetta di averli al nostro fianco per far crescere questi ragazzi al loro primo giorno di scuola, anzi di università. Per la prima volta sto trovando persone che condividono la mia stessa passione e responsabilità per questi ragazzi che per inseguire il loro sogno stanno lasciando casa e scommettendo sulla bicicletta. Per chi non troverà spazio nel team al termine di questi giorni, farò del mio meglio per trovare una sistemazione e creare un team di sviluppo Under 23. Voglio dare loro una possibilità perché la meritano. Tutti hanno storie incredibili alle spalle e un futuro da scrivere».

da Peschiera del Garda, Giulia De Maio

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