TRICOLORE. Malori: «Perché la crono è dopo la prova in linea?»

PROFESSIONISTI | 25/06/2014 | 13:54
Domenica ha centrato la prima vittoria in una corsa in linea della sua giovane carriera e ora punta forte alla maglia tricolore della sua specialità principe: la cronometro. Ha le idee chiare Adriano Malori, fresco vincitore della tappa finale della Route du Sud con una bellissima azione da finissuer, che quest'anno si era già imposto in due cronometro (al Tour de San Luis e alla Tirreno-Adriatico) e domenica prossima sarà tra gli indiscussi favoriti per la prova contro il tempo da Taio/Mondo Melinda a Malé di 40,9 km. 

«Non potevo arrivare meglio all’appuntamento. Una vittoria in una corsa in linea era quello che mi mancava, sono riuscito a ottenerla dopo cinque anni di tentativi, in cui sono cresciuto parecchio ed evidentemente non solo a cronometro» spiega Adriano, da quest’anno in forze alla Movistar. «Sono iscritto anche alla corsa di sabato, ma sinceramente cercherò di concentrare tutte le mie forze sulla cronometro. Purtroppo siamo l’unica nazione che ha l’intelligenza di far disputare la prova contro le lancette il giorno dopo quella in linea, il che vincola molto la partecipazione. Ad ogni modo parto con in testa un grande risultato, nonostante il percorso molto impegnativo non sia adattissimo alle mie caratteristiche. I rivali più temibili? Su tutti Dario Cataldo e Vincenzo Nibali. Cercherò di inventarmi qualcosa per batterli». 

Se personalmente ci ha stupito non leggere il suo nome tra i 20 azzurri convocati in Trentino dal CT Cassani, Adriano è molto sereno anche in chiave Nazionale. «Davide l’ho sentito nei giorni scorsi, non mi ha detto niente a proposito di questo ritiro ma a quanto ho capito queste giornate riguardano un discorso più legato a chi si giocherà un posto per la prova su strada, quindi non sono per niente preoccupato». 


Conclusa la sfida tricolore Adriano ci concederà un po’ di vacanza, prima di pianificare la seconda parte di stagione con la squadra. Dopo uno sfortunato Giro d’Italia caratterizzato da una brutta caduta ma terminato con il sorriso per la vittoria del compagno Nairo Quintana, per il parmense classe '88 potrebbe esserci in programma un altro grande giro al fianco del colombiano: la Vuelta a España.


Giulia De Maio

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