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Le salite sono luoghi mistici, pendenze spirituali, stati estatici. Le salite sono prove dell’esistenza di Dio e dell’io. Le salite spogliano, sgrassano, scoprono. Le salite purificano e spurgano. Le salite svelano e rivelano. Le salite sono per uomini verticali e camosci umani, tutti a due ruote. Perché le salite sono il senso, non unico ma il più intimo eppure spettacolare, del ciclismo.
Per l’undicesima volta la Pratese propone “Salite della Leggenda”, un modo per spingere – se non a forza di gambe e braccia, almeno con la curiosità e l’orgoglio – a esplorare la Valsesia tutte le volte che la strada s’impenna sotto i pedali.
Il regolamento: si possono scegliere 10 tra le 15 salite, 12 asfaltate e tre sterrate; si può partecipare su bici da corsa, gravel, mtb e e-bike, l’importante è pedalare; si può farlo in sette mesi, l’importante è partecipare; e per gli under 14, sono sufficienti quattro salite per ottenere la “LEGGENDAria maglia”, l’importante è provarci. Qui si gareggia con sé stessi e con gli altri, non contro. Qui ci si misura con la propria forza di volontà, anno dopo anno. Qui ci si confronta anche con la forza di gravità, variabile a seconda della condizione fisica, e soprattutto con le forze della natura, che è sempre bellezza da ammirare e rispettare. Qui, più che mai, la partecipazione è libera.
L’edizione 2025 verrà presentata venerdì, alle 21, a Prato Sesia (Novara), nel saloncino dell’oratorio in via Fra Dolcino 1. E nella circostanza si consegneranno le maglie della precedente edizione. Ospite d’onore, Denis Lunghi, 49 anni, biellese, azzurro fra i dilettanti, sei anni da professionista, cinque vittorie, fra cui la tappa Campobasso-Chieti al Giro d’Italia 2002, per distacco, lasciando per strada i cinque compagni di fuga. Quel giorno l’arrivo era in salita.
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