Rachele Barbieri è lontana da casa da più di un mese: è volata in Australia subito dopo Natale, ha rifinito la condizione prima di iniziare la sua stagione correndo il Tour Down Under e domani terminerà la trasferta aussie disputando la Cadel Evans Great Ocean Road con le compagne del Team Picnic PostNL. A poche ore dalla gara tuttobiciweb ha raggiunto telefonicamente l’atleta emiliana.
Rachele, partiamo proprio da ciò che succederà fra qualche ora. Che gara dobbiamo aspettarci?
«Sarà una gara sicuramente dura ma anche abbastanza aperta. Il percorso è impegnativo e caratterizzato da un circuito finale da ripetere due volte. Ci sarà da divertirsi, qui sul percorso pedalando ma anche per voi in Italia guardando le immagini! Ovviamente non posso svelarti la tattica del nostro team ma cercheremo di essere protagoniste e competitive».
A proposito di essere protagoniste, tu in queste prime uscite stagionali hai dimostrato di esserlo andando a podio domenica nella Schwalbe Women's di domenica e facendo bene anche al Tour Down Under.
«Sono contenta della condizione che ho in questo periodo. Ho iniziato bene il primo giorno al Tour Down Under: la tappa era abbastanza piatta e quindi la squadra mi ha dato il ruolo di leader. Ho corso anche in appoggio alle mie compagne. In particolare ho aiutato Eleonora (Ciabocco,ndr) e Josie (Nelson,ndr) e anche lavorando per loro ho sentito di stare bene. Avere buone sensazioni fin da inizio stagione era l’obiettivo che mi ero prefissata quest’inverno. Lo scorso anno avevo finito bene e volevo iniziare bene il 2025, sono soddisfatta. La vittoria non è ancora arrivata ma ci sono andata vicino domenica. Mercoledì invece non è andata come avremmo voluto: è stato un finale movimentato, tenere le posizioni non è stato facile e nel momento di lanciare la volata ero un po’ indietro. Un po’ mi dispiace ma comunque sono cose che aiutano a migliorare. So che qui non abbiamo una squadra adattissima per il lead-out ma stiamo cercando di fare del nostro meglio e io sto cercando di cogliere tutte le occasioni che si presentano».
Per prepararti bene sei atterrata in Australia un po’ prima delle tue compagne.
«Esatto, sono partita dall’Italia il 26 dicembre assieme a Manlio (Moro,ndr) che ha degli zii che vivono ad Adelaide da dieci anni. Appena abbiamo saputo che avremmo iniziato entrambi la stagione qui in Australia abbiamo organizzato, è stata per me l’occasione di conoscere i parenti di Manlio e lui ha potuto tornare a trovarli. Ne abbiamo approfittato per venire al caldo e questo mi ha permesso di allenarmi molto bene, ho fatto due o tre blocchi di lavoro di cui sono particolarmente soddisfatta».
Cosa ti ha colpito in particolare dell’Australia?
«È una destinazione che mi piace molto, ho avuto la fortuna di venirci a correre altre volte e devo ammettere sinceramente che è sempre stata la mia trasferta preferita. Le gare sono sempre state in gennaio e partire da casa col freddo e arrivare qui che è estate è qualcosa di incredibile. L’ambiente è veramente unico: pedalare circondata dalle piante di eucalipto con i Koala e il mare a breve distanza è davvero bellissimo».
Hai detto di aver corso da leader ma anche in appoggio alle tue compagne. Anche in questa stagione supporterai Kool nelle volate?
«Certo. Lavorare per la squadra e per le mie compagne mi piace. L’anno scorso ho cambiato un po’ il mio ruolo affiancando Charlotte che è una delle velociste più forti al mondo, tra noi c’è un’ intesa ottima e e non vedo l’ora di tornare in gara al suo fianco per fare qualcosa di bello assieme nelle volate. Gli sprint sono sempre imprevedibili e solo studiare assieme a lei e alla squadra come battere le avversarie è qualcosa che mi motiva tantissimo».
In attesa di vedervi fianco a fianco nelle volate, nella notte italiana ci godremo l’ultimo atto della trasferta australiana: i 141 chilometri della Cadel Evans Great Ocean Road Race.
«Come dicevo prima credo proprio ci sarà da divertirsi!».
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