Alle 12:30 prenderà ufficialmente il via la tre-giorni iridata di ciclocross a Liévin, nel nord della Francia, con la team relay di cui l'Italia è campione d'Europa. Uno dei sei elementi schierati dal c.t. azzurro Daniele Pontoni è l'Under 23 Stefano Viezzi, vincitore l'anno scorso del titolo individuale Juniores. Ieri abbiamo raggiunto telefonicamente il talento friulano dopo la riunione tecnica della vigilia, per capire le sue sensazioni sui Mondiali al via oggi e su questa prima stagione U23 che l'ha portato a entrare nell'Alpecin Development dopo la parentesi provvisoria autunnale nel Bandiziol Cyclocross Project.
Quando ci siamo incontrati a inizio settembre nel relais Le Marne di Guido Martinetti, eri appena uscito da un brutto infortunio e ci avevi detto di aspettarti una stagione meno sfavillante all'inizio, per raggiungere la totale condizione nel momento clou della stagione invernale…
«...e così è stato: dopo diversi piazzamenti, a gennaio ho conquistato il tricolore a Faè di Oderzo e mi sono piazzato 5° a Benidorm e 3° a Hoogerheide. La maggior difficoltà è stata recuperare l'esplosività, ma ho lavorato bene e sono davvero soddisfatto di aver realizzato ciò che mi ero prefissato.»
Quanto sei già effettivamente entrato nella struttura Alpecin?
«Anche nella fase iniziale in Bandiziol utilizzavo i materiali della squadra belga, poi ho partecipato a un primo ritiro dopo l'Europeo insieme a staff e compagni della Devo e i corridori della "prima squadra" che sarebbero stati impegnati nelle prime corse australiane su strada in gennaio.»
Per conoscere Van der Poel quindi c'è ancora tempo, però hai corso molte gare di ciclocross in Belgio e ti sei misurato anche con delle prove di Coppa del Mondo tra gli Elite: com'è stato l'impatto?
«Duro ma stupendo: si vede anche la loro abitudine a correre un'ora anziché 50 come noi "under" ma sono felice delle risposte che ho dato.»
Domani e dopodomani (oggi e domani, ndr) ti aspettano due gare consecutive: cosa ti aspetti?
«Una bella team relay e domani di lottare per il podio: non mi vedo lontano dai Del Grosso, Michels e Sparfel. È una gara secca: con la giusta dose di fortuna e capacità di far fronte alle situazioni che si possono creare, potrà succedere di tutto.»
Che indicazioni hai tratto dalle previsioni meteo e dalla ricognizione sul percorso?
«Adesso è fangoso, ma dovrebbe andare ad asciugarsi progressivamente. Potremmo dover gestire il vento. Di sicuro non è un tracciato che premia tanto i corridori veloci, quanto piuttosto quelli resistenti che sanno mantenersi costanti su rampe e scalinate.»
Se sei venuto in questa squadra è per la sua capacità di poterti far proseguire la doppia attività come si deve?
«Certo! L'anno prossimo potrei al limite cambiare il numero di gare di ciclocross, ma la stagione invernale la voglio fare. Intanto c'è da chiudere questa in bellezza, prima di staccare per un mese e cominciare con la strada a marzo.»
Con lui oggi corrono Giorgia Pellizotti, Mattia Agostinacchio, Lucia Bramati, Sara Casasola e Gioele Bertolini. Domani l'altro azzurro della gara U23, in programma alle 13 prima delle donne Elite, è Samuele Scappini, ex campione italiano a livello giovanile che nella rassegna tricolore del 12 gennaio è arrivato secondo a soli 18 secondi da Viezzi.