SIVIGLIA. A volte le aspettative ti stritolano. Punti un obiettivo, lo insegui, gli vai vicino ma ti sfugge. Riprendi a inseguirlo e ti sfugge. Inizia a stressarti, a fare errori e quell’obiettivo si allontana sempre di più. Per non perdere troppo tempo, o tutto, arriva un momento che devi fermarti, ragionare e ripartire con un nuovo traguardo. È forse quello che sta succedendo a Filippo Zana che è ancora giovane, ma non più giovanissimo: 25 anni. Di lui si è sempre parlato come un corridore da corse a tappe e lui stesso ci ha creduto, almeno fino all’’ultimo Giro. Finché la tappa sul Grappa, le sue strade per lui che è vicentino, si sono trasformate in un calvario. In classifica è scivolato fuori dalla top ten. E fare classifica, da allora, è scivolato fuori dalla sua testa. Infatti qui alla Vuelta, la seconda che corre in carriera, s’è subito messo in mostra andando in fuga con l’obiettivo di diventare un cacciatore di tappe. E anche oggi, in questa tappa andalusa che porta a Yunquera, c’è da pensare che ci proverà ancora.
Pippo, come stai?
«Tutto bene, sono abbastanza tranquillo».
Alla prima occasione sei entrato in una lunga fuga, ma con il primo arrivo in salita era molto improbabile che il tentativo potesse avere successo.
«Si, hai ragione. Si sapeva come sarebbe andata a finire. Però quando è nata la fuga ero davanti e mi sono buttato dentro».
Hai fatto anche gli sprint per conquistare punti per la maglia di leader della montagna. Diventa un obiettivo?
«Non si sa mai, potrebbe diventarlo».
Che Vuelta si prospetta?
«Molto dura, già la tappa che ci aspetta è bella. Vediamo cosa viene fuori. Questa è una corsa dove ogni giorno è battaglia, con tutte le salite che ci sono…».
Sei partito senza pensare alla generale.
«A quella ci pensa il mio compagno Dunbar. Io voglio correre divertendomi di più. Il Giro è stata una bellissima esperienza ma puntare alla generale diventa per me troppo stressante. Mi toglie troppo. Preferisco cercare di vincere una tappa».
Che ti potrebbe portare anche una maglia azzurra per il Mondiale.
«Speriamo. È un bel Mondiale e ci terrei molto a esserci. Importante uscire da questa Vuelta in ottima condizione».
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