Ha vent'anni, viene dalle Marche ed è il corridore più giovane del Giro. Ma oggi Giulio Pellizzari è stato soprattutto il ciclista che più di ogni altro è stato vicino al sogno di battere Tadej Pogacar. È scattato sulla lunga salita del Pinei, il marchigiano della VF Group Bardiani CVSF Faizané, è salito in compagnia di Scaroni e Costiou, insieme hanno raggiunto e poi staccato Alaphilippe e poi nel tratto più duro del Monte Pana Giulio ci ha provato da solo. Proprio all'altezza dell'ultimo chilometro, lo ha raggiunto la maglia rosa che ha messo la freccia e lo ha staccato.
Nelle ultime centinaia di metri anche Dani Martinez è riuscito a riprendere le ruote di Pellizzari ma il ragazzo ha avuto la forza di riscattare in volata e tagliare il traguardo al secondo posto, a 16 secondi dal re del Giro.
«Oggi me la sentivo bene sin dalla partenza - ha confessato Giulio Pellizzari al termine della corsa - ed è una grande soddisfazione, anche perché solo cinque giorni fa ero più a casa che in gara... Avevo tosse, raffreddore, mal di gola ed ero... più di là che di qua. Ma grazie alla mia famiglia, a Massimiliano Gentili e a Leonardo Piepoli sono riuscito a rimanere in corsa e oggi ho vissuto una giornata bellissima».
Il ritiro dal Giro è stato ad un solo passo: «All'undicesima tappa ho chiamato Massimiliano Gentili e gli ho detto "io torno a casa", ma lui mi ha insegnato a non mollare e questo risultato è per lui».
Con il cuore gonfio di sincerità, Pellizzari confessa: «Quando l'ho visto arrivare ho pensato "Bastardo, ancora..." ma è giusto così. Gli occhiali? Mio fratello ieri mi ha scritto "trova il modo di prendere gli occhiali a Pogacar" e così sono entrato nella tenda, glieli ho chiesti e mi ha regalato anche la maglia rosa. Auguro a Tadej tutto il meglio, è un grande, è il migliore della storia. Il mio Giro? È appena all'inizio...».