DA GIULIA A GIULIA. IN BICI DA SOLA NON CI ANDARE MAI

APPROFONDIMENTI | 21/11/2023 | 20:07
di Giulia De Maio

Su tuttobiciweb scriviamo di ciclismo, ma questa mattina mentre ero in sella alla mia bici non riuscivo a smettere di pensare ai fatti di cronaca che la stanno facendo da padrone in questi giorni.


Mentre pedalavo mi rimbombavano in testa le parole di Elena, la sorella di Giulia Cecchettin: “Filippo Turetta viene spesso definito come mostro invece mostro non è. Un mostro è un'eccezione, una persona esterna alla società, una persona della quale la società non deve prendersi la responsabilità. E invece la responsabilità c'è. […] La cultura dello stupro è ciò che legittima ogni comportamento che va a ledere la figura della donna, a partire dalle cose a cui talvolta non viene nemmeno data importanza ma che di importanza ne hanno eccome, come il controllo, la possessività, il catcalling”. 


Uella, che bella! Ti fa bene pedalare... Sapete quante volte mi è successo di uscire in bici vestita in lycra e ricevere apprezzamenti per il mio lato B? Ho perso il conto. O di evitare certi orari e zone perchè poco sicuri? Ai miei compagni di allenamento uomini non credo sia mai successo, se non per evitare il traffico di punta e i vaffa degli automobilisti. Per quelli non esiste differenza di genere. Ci odiano tutti, maschi e femmine indistintamente.

Io in bici da sola non ci vado più perchè ho paura. Mi capita di raccontarlo, ma fino ad oggi non credo di averlo mai scritto. Ho deciso di farlo perchè da donna e giornalista non posso restare indifferente alle parole di Elena. "Ditelo a quell’amico che controlla la propria ragazza, ditelo a quel collega che fa catcalling alle passanti, rendetevi ostili a comportamenti del genere accettati dalla società, che non sono altro che il preludio del femminicidio. Serve un’educazione sessuale e affettiva capillare, serve insegnare che l’amore non è possesso. Bisogna finanziare i centri antiviolenza e bisogna dare la possibilità di chiedere aiuto a chi ne ha bisogno. Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto". 

Il riferimento finale è alla poesia dell'attivista peruviana Cristina Torres Caceres, diventata virale, che si conclude così: Se domani sono io, mamma, se non torno domani, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l'ultima.

Giulia non è stata l'ultima, già oggi piangiamo un'altra donna uccisa da chi diceva di amarla. Diceva una bugia. “L’amore vero non umilia, non delude, non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L’amore non picchia, non urla e non uccide”. Trovo perfetta la definizione pronunciata da Gino, il papà di Giulia. Come la violenza stradale di cui ho scritto ad ogni incidente fatale a un ciclista, così quella di genere non si risolve con un articolo ma questa sera invece che scrivere di gare e premiazioni, volevo riflettere insieme a voi su questo tema. Nel nostro piccolo, anche attraverso lo sport e le parole che usiamo ogni giorno, possiamo cambiare le cose. È nostra responsabilità. A un bambino che cade e scoppia a piangere impariamo a non dire “Smettila di frignare come una femminuccia”, una bimba che attacca forte evitiamo di definirla “con le palle”. 

Non so se questo pezzo abbia senso su un sito sportivo, ma se siete arrivati a leggere fin qui ho un ultimo messaggio. Per gli uomini: alle ragazze e signore con cui uscite in bici o incontrate per strada non rivolgete commenti inopportuni, non spingetele (se non ve lo chiedono e avete la confidenza per toccarle), proteggetele dall'aria se è il caso e non sentitevi feriti nell'orgoglio se vanno più forte di voi o, addirittura, vi staccano. Stateci accanto (se ci riuscite), ma lasciateci pedalare libere.

 

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COMMENTI
Grazie
21 novembre 2023 20:55 Graziano
Grazie per la delicatezza e la sensibilità nell'esporre il suo punto di vista, prezioso. Grazie

Considerazioni
21 novembre 2023 21:19 italia
Questo modo di vedere la donna e frutto di una mentalità che va scomparendo; e il modo di vivere di un tempo dove si fischiava alle donne si fumava si parlava a voce alta e ..... si parlava di calcio; e un mondo che va scomparendo ( segue parte 2)

Mi unisco a Graziano
21 novembre 2023 21:20 Cicorececconi
Un punto di vista bello e diverso dalle solite retoriche melense.Aggiungo inoltre, che spesso queste scene di urla a donne e fischi alle passanti in bici, le ho proprio viste da chi va in bici. Non e' quindi vero il discorso che gli automobilisti odiano tutti i ciclisti. Su questo, si prenda 10 minuti di riflessione, e vedra' che non e' proprio una verita'. E glielo dice un ciclista

Non so
21 novembre 2023 22:02 lupin3
Ma perché rinunciare a uscire in bici da sola? Allora anche in palestra, o a fare jogging o sul treno o in minigonna per strada... ? Non credo che chi dicesse cosi possa avere una valutazione positiva, anzi giustamente si attirerebbe una montagna di critiche. E allora perché rinunciare a uscire in bici da sola?

considerazione
21 novembre 2023 22:15 PIZZACICLISTA
Sull'argomento sono d'accordo al 100% su tutto il resto "non bisogna fare di tutte le erbe un fascio". Ci sarebbe tanto da dire e ancora più, fare.

Il senso dell'empatia
21 novembre 2023 22:53 MARCO73a
Siamo diversi uomini e donne, non dobbiamo avere remore nel ricordarcelo. Siamo uguali uomini e donne, non dobbiamo mai dimenticarcelo. Uguali nelle gioie, nei dolori, nelle amicizie e negli amori, nelle persone che incontriamo e che perdiamo lungo la strada, sempre con il vento in faccia, fino al traguardo. Ecco qui spiegato che senso certe riflessioni ne hanno sempre, ne sono empie, per natura, in qualsiasi contesto si manifestino, perché nascono dall'empatia che noi esseri umani siamo capaci di provare. Riscopriamoci capaci di provare empatia e non dovremo più rinunciare a pedalare da soli nel buio. Buona strada!

Esca lo stesso...la bici e lo sport è ciò che conta
21 novembre 2023 23:22 Bullet
Ribaltare sul ciclismo e le uscite in bicicletta una vicenda del genere ci va coraggio. Io ne ho viste molte di donne che vanno in bici, di tutte le età, in molte anzi la maggior parte da sole, ma mai avevo sentito che una si lamentasse di cose del genere e non riuscisse più ad uscire da sola. Per me sulle strade i problemi sono altri ma posso anche capire che una donna veda anche altro che a un uomo normalmente non capita. Io consiglierei di uscire lo stesso da sola perché la bellezza della bicicletta è anche farsi una bella pedalata in solitudine coi propri pensieri e in caso, dato che il mondo non cambierà sicuramente domani, o di fregarsene, o farsi una risata, o dirle che è una poliziotta o ha il compagno poliziotto...penso funzioni come deterrente...è farsi un bel giro in bici che conta, il resto come le buche o gli automobilisti poco attenti o rispettosi si sa già che si trovano sempre.

Errata corrige
21 novembre 2023 23:23 MARCO73a
Non "empie" , bensì -pregne-, scusate!

Ci voleva, era dovuto…
22 novembre 2023 10:15 macpaolino
… un’articolo sull’argomento, grazie De Maio, ottimo!
Siamo tutti d’accordo.
Però aspetto, e in quanti siamo ad aspettarlo; un commento da parte di una ciclista, una atleta, una ragazza che sogna di diventarlo, una appassionata, vi prego dite la vostra, sfogatevi, liberamente, anche qui sul Tuttobici. Grazie De Maio e grazie a tutte.

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