È uno dei miti assoluti dello sport italiano e oggi taglia il traguardo dei primi 50 anni: Paola Pezzo - prima campionessa olimpica della storia nel cross country (titolo conquistato ad Atlanta nel 1996) e capace poi di bissare il trionfo quattro anni più tardi ai Giochi di Sydney - festeggia un compleanno importante e merita un augurio speciale.
Campionessa straordinaria, strappata allo sci di fondo per motivi che lei stessa non ha mai saputo bene e approdata per caso alla mountain bike, la ragazza di Bosco Chiesanuova ha scritto in sella alla bici pagine assolutamente straordinarie.
«Nel 1996 ai Giochi indossavo il classico abbigliamento da uomo, faceva caldo e mi venne spontaneo abbassare la zip della maglietta. Ma la notorietà creata a causa del mio decolleté mi diede fastidio, si parlava più di quello che della mia impresa e della fatica fatta per conquistarla» racconta Paola a Cosimo Cito in una bella intervista pubblicata nell'edizione odierna di Repubblica.
Oggi Paola gestisce una scuola di mountain bike a Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, e collabora con il liceo scientifico di Brenzone sul Garda, dove il ciclismo è materia di studio per tutti e cinque gli anni di corso. È sposata con l'ex professionista Paolo Rosola, direttore sportivo della Gazprom Rusvelo, e segue i suoi ragazzi, Kevin che ha 16 anni sta per iniziare la sua avventura nel ciclismo su strada con la Ausonia Pescantina dopo aver corso tra mtb e ciclocross, e Patrick, che ha 11 anni ed è portiere nelle giovanili del Chievo. I ragazzi portano il doppio cognome, Pezzo Rosola, e con una mamma come Paola, in fondo è giusto così.
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