Con un’ultima frazione corsa alla garibaldina sfruttando i tanti uomini forti sul passo portati in Arabia, la Uno-X Mobility ha stravolto la generale dell’AlUla Tour portando ben tre suoi uomini nei primi quattro posti della graduatoria: Fredrik Dversnes (2°), Ådne Holter (4°) e Johannes Kulset (3°). Quest’ultimo poi, come personale ciliegina sulla torta, è andato a vestire anche la maglia bianca di miglior giovane della corsa saudita, un appuntamento che il classe 2004 di Oslo e tutta la formazione norvegese (non a caso prima nella classifica a squadre al termine dell’ultima tappa) hanno prima preparato e poi interpretato al meglio.
Maglia bianca, miglior squadra di questo AlUla Tour e tre di voi nei primi quattro della generale: che valore ha questo inizio di stagione così buono?
“Significa molto. È la prova che ho sfruttato bene l'inverno e che ho fatto un altro passo in avanti. Nell’ultimo training campo che abbiamo fatto una settimana prima di questa gara ho sentito che il livello era decisamente più alto di quello precedente. Inoltre, i nostri nuovi materiali sono incredibilmente veloci. Voglio dire, io peso 60 chili e ho la sensazione di poter spingere meglio di chi ne pesa 80 perciò credo che questa componente conti molto. Per il resto, è stata una settimana pazzesca e dobbiamo essere molto soddisfatti di questo inizio”.
Avevate previsto che la tappa sarebbe andata in questo modo?
“Sì, pensavamo che sarebbe andata in questa maniera. L’altro ieri Fredrik mi aveva detto che non dovevo stressarmi per come sarebbe andata la quarta tappa 4 perché, sì, sarebbe stata importante per la generale, ma sarebbe potuta contare tutto o niente perché la frazione decisiva sarebbe stata quella di oggi e abbiamo visto. Il gruppo si è spezzato dopo appena 20 km e si è iniziato ad inseguire, i miei compagni hanno tirato tutti in modo incredibile, l'energia e il motore che hanno messo in gioco Abrahamsen e Wallin sono stati pazzeschi. La Jayco e Kepplinger sono stati sfortunati con le forature e hanno dovuto usare molta energia all'inizio per inseguire, mentre noi abbiamo potuto semplicemente stare sulle ruote. Nel finale poi eravamo in ottima posizione e abbiamo dato il massimo, la comunicazione è stata fantastica e credo che il nostro timing sia stato perfetto. I ds Max e Gino hanno messo a punto davvero un ottimo piano”.
Adesso quali sono i tuoi programmi?
“Tornerò a casa un giorno per vedere la mia fidanzata che ieri ha compiuto gli anni. Quindi farò tre settimane in altura per poi andare direttamente al O Gran Camino e, a seguire, alla Parigi-Nizza. A quel punto vedremo se fare qualche corsa importante o qualche gara più piccola. Ad ogni modo, cominciare così è fantastico”.
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