Ieri tuttobiciweb vi ha proposto un’intervista a Rachele Barbieri che ci ha raccontato della sua preparazione e del suo inizio di stagione down under. Nella conversazione con la 27enne atleta emiliana abbiamo trattato anche il tema della sicurezza ricordando Sara Piffer, scomparsa settimana scorsa dopo essere stata investita mentre si stava allenando sulle strade del Trentino.
Con parole profonde e molta emozione la portacolori della Picnic PostNL ci ha raccontato come ha appreso la notizia. «È stato un duro colpo. Qui in Australia era mattina, mi ero svegliata da poco e Eleonora Ciabocco mi ha chiesto se avessi letto cosa era successo. Il mio pensiero è andato subito ai suoi genitori e al fratello che era lì con lei».
Poi ha aggiunto: «Ho saputo anche di un ragazzo investito mentre andava a lavorare, è successo poco lontano da dove abitano i miei genitori. È pericoloso, ogni giorno è peggio. Credo che manchi rispetto ma soprattutto c’è troppa fretta da parte di tutti, questo porta a non rendersi conto delle conseguenze».
Barbieri non ha nascosto la sua preoccupazione sottolineando: «Credo sia necessario agire per evitare queste cose, il ciclismo è uno sport bellissimo ma purtroppo in Italia sulla sicurezza siamo ancora molto indietro. Spero che qualcosa possa cambiare presto».
Poi ci ha raccontato che nella sua permanenza in Australia ha notato una grande differenza rispetto l’Italia: «Qui in quasi tutte le strade c’è uno spazio, una corsia, solo per le bici e questo mi ha stupito molto. Sì, è vero, un paio di macchine hanno fatto un sorpasso un po’ azzardato ma la maggior parte degli automobilisti prima di superare noi in bicicletta attendono di avere spazio libero in senso opposto e un lungo rettilineo a disposizione. A volte abbiamo fatto segno al guidatore di passare pure ma chi ci seguiva ha atteso con rispetto alle nostre spalle. Penso proprio che in Australia ci siano leggi e regolamenti per la sicurezza stradale, qui mi sono sentita sicura».
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