Quattro amici, quattro corridori, non propriamente di oggi ma di una sessantina d’anni fa, si sono ritrovati non al bar, come invece recita la famosa canzone di Gino Paoli.
Da sinistra a destra si riconoscono Domenico De Lillo poi, seduto su una speciale “specialissima” Luigi Arienti, il comasco Aldo Pifferi e il varesino Giuseppe “Pepp” Fezzardi. Sono corridori che hanno incrociato e sovente condiviso le loro strade da giovanissimi e che hanno voluto salutare Luigi, in arte “Luis”, Arienti, vincitore della medaglia d’oro nell’inseguimento a squadre alle Olimpiadi di Roma nel 1960, andando a trovarlo nella residenza sanitaria che lo ospita nella sua Desio per problemi di deambulazione. E Luis Arienti gradisce sempre la visita di vecchi amici e colleghi come, fra altri, il suo collega di medaglia d’oro, il milanese Marino Vigna.
E’ stata un’altra occasione per ricordare la loro gioventù su due ruote con vicende ed episodi di corse, su strada e su pista, vissuta intensamente e, sovente, allegramente, senza lasciare molto spazio ai rimpianti.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.