Oggi il funerale (oggi i funerali alle 10.30 nella chiesa di San Lorenzo a Brescia), ieri parole dolcissime per Paolo Zani, 72 anni, grande appassionato di ciclismo morto mercoledì scorso, per tutto l’ambiente il Signor Liquigas, una delle realtà più belle del ciclismo mondiale di ogni tempo.
Ciro Scognamiglio ha raccolto ieri parole dolcissime, pronunciate da una delle più belle creature scoperte dal patron di Liquigas: Peter Sagan. Ma non conta poi chissà quanto, rispetto all’emozionata dedica che Peter ha avuto per Paolo Zani.
«Ne ho un ricordo bellissimo – racconta Peter alla Gazzetta dello Sport –. Al primo Tour, 2010, avevamo fatto una scommessa. Se avessi vinto due tappe (furono tre, ndr) e la maglia verde, mi avrebbe regalato la sua Porsche 911 Turbo. Promessa mantenuta. Era una persona molto onesta. Quello che diceva, era così. Mi ha dato una grande opportunità, di correre in Liquigas. Il manager era Roberto Amadio, per lui la squadra era una specie di giocattolo, una cosa che gli regalava emozioni. Per la Sanremo mi diceva di non preoccuparmi, che prima o poi l’avrei vinta. Era venuto una volta in America, per il Tour of Colorado, aveva affittato una macchina. Vedeva la gara, e poi la natura. Quando hanno chiuso il team, continuava ogni tanto a venirmi a trovare in hotel. Prima della Sanremo di quest’anno, ero in albergo sul lago di Garda. È stata l’ultima volta che l’ho visto, abbiamo pranzato insieme. Mi sembrava in salute, per me è stata sorprendente questa bruttissima notizia. Una persona bella, sempre molto positiva».
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