«Per me Leo è un amico o confidente, venire a questo convegno per me è stato un sacrificio ma l'ho fatto per il legame che ci lega e dovrebbero farlo anche gli altri atleti seguiti da lui. Cos'avete da vergognarvi? Voglio essere ancora più provocatorio. Piepoli per me è un esempio per i ragazzini. Sa di aver sbagliato, lo ha ammesso senza inventarsi scuse, è sempre stato consapevole di aver fatto un danno, per questo si è estraniato e nascosto, fin troppo. Raccontare la sua storia e sentirlo parlare oggi può servire per educare i giovani, per non farli sbagliare».
da Faenza, Giulia De Maio