La super stella del ciclismo femminile, Annemiek van Vleuten, ieri ha detto addio al mondo delle corse. Il prossimo 8 ottobre questa straordinaria ciclista festeggerà il suo 41° compleanno e al termine di una stagione in cui le sue vittorie sono state ancora tante, chiude la carriera a quota 104 successi. E’ difficile scegliere le perle più belle in un palmares in cui ci sono titoli Mondiali, Europei e anche l’oro olimpico. Lo scorso anno, per esempio, è stata straordinaria quando ha conquistato il suo ultimo Mondiale in Australia con una frattura al braccio: nonostante l’iride sulle spalle, aveva detto che a fine 2023 si sarebbe ritirata e così è stato
Annemiek ha vinto quasi tutto e nel 2022 ha conquistato Giro d’Italia, Vuelta e anche il Tour de France: in totale sono 8 le vittorie nei tre grandi giri. A questi successi bisogna ricordare le due vittorie al Giro delle Fiandre e due alla Liegi-Bastogne-Liegi.
Nella storia del ciclismo femminile, è difficile trovare altre donne con un palmares così ricco, ma da oggi la vita di Annemiek van Vleuten sarà diversa e non ci sarà più per lei un numero da mettere sulla schiena.
«Il ciclismo mi ha dato così tanto – ha detto la Van Vleuten ad Arnhem dopo l’ultima tappa del Simac Ladies Tour –, è arrivato per caso nella mia vita ed è stato meraviglioso quello che mi ha dato».
Annemiek ha giocato a calcio prima di dedicarsi al ciclismo e l'opzione per le due ruote è arrivata dopo i problemi al menisco. Anche in bici le cadute non sono mancate e alle Olimpiadi di Rio nel 2016, quando è finita rovinosamente a terra, per lei si pensava al peggio, perché riportò una commozione cerebrale e tre fratture alle vertebre della colonna. Da quell’incidente uscì fuori più forte e determinata e per lei ci furono altri due titoli Mondiali e l’oro a Tokyo2020 nella prova a cronometro.
Per l’olandese la vittoria più bella è quella del Mondiale del 2019, mentre il successo del 2022, lo considera il più bello per il pubblico. «Nello Yorkshire nel 2019 è arrivata la mia vittoria più bella dopo una fuga solitaria di 100 chilometri. Quello di Wollongong dell'anno scorso con un gomito rotto, è stato invece il migliore in termini di intrattenimento per il pubblico».
La Van Vleuten è scesa dalla bici senza rimpianti e con la consapevolezza di aver avuto tanto da questo sport. Adesso per lei inizierà un nuovo capitolo, dove lo sport sarà ancora una parte importante della sua vita.
«Ora cercherò qualcosa in cui potrò fare bene. Non sarò un caposquadra e penso di dedicarmi all’allenamento di giovani atleti, non necessariamente nel ciclismo. Rifletterò su dove risiedono le mie qualità e poi deciderò».