Premesso che il "miracolo di Campo Imperatore" è stato reso possibile da un atteggiamento del gruppo che abbiamo ampiamente stigmatizzato, troviamo giusto anche levare una vocina in favore di quelle squadre spesso guardate con un mix di bonario affetto (nel migliore dei casi) quando non con ostilità da chi sostiene che siano al Giro d'Italia a rubare la wild card: parliamo naturalmente delle Professional italiane.
A Salerno avevamo celebrato la Green Project Bardiani Csf Faizanè per l'epico tentativo solitario di Samuele Zoccarato e l'incredibile equilibrismo sul traguardo di Filippo Fiorelli. Ieri, 7^ tappa della corsa rosa, il team dei Reverberi (con patron Bruno al seguito) ha dovuto lasciare la scena alle sue due omologhe per colpa del freddo campano-molisano che ha costretto Henok Mulubrhan a desistere dalla fuga poi rivelatasi vincente.
Ed ecco la ribalta di Eolo Kometa e Corratec Selle Italia.
Ivan Basso e Alberto Contador, con buona pace di certe accuse (buttar giù dalla torre chi tenta di far concretamente qualcosa è forse il secondo sport nazionale dopo il calcio) si godono l'eterno fuggitivo Davide Bais alzare le braccia al cielo del Gran Sasso, portando a casa la seconda vittoria al Giro in tre anni dopo lo Zoncolan 2021 di Lorenzo Fortunato.
Il Toscana Factory Team, al primo anno tra i professionisti, dopo le difficoltà dei primi giorni in cui ha rischiato di battere record negativi di piazzamenti al Giro nella settimana inaugurale, ha piazzato due uomini nei primi 15 nel guazzabuglio salernitano. E ieri ha centrato un bel podio con quel Karel Vacek che, da junior che lottava con Remco, non ha poi avuto un ingresso molto lineare nel "ciclismo dei grandi" e si sta rilanciando sotto la guida di Parsani, Frassi e la Luperini.
Sappiamo bene che l'esito di ieri ha qualcosa di anomalo, e ancora ci chiediamo perché i top team abbiano avuto tanta paura di attaccare, preferendo evidentemente aumentare il ritardo da Evenepoel nella crono cesenate di dopodomani. Ma negli annali, alla voce "Giro d'Italia 2023 - 7^ tappa - Capua-Campo Imperatore" alle caselline primo e secondo posto rimarranno Davide Bais-Eolo Kometa e Karel Vacek-Corratec Selle Italia. E qualcuno magari si convincerà che sì, una Uno X può essere più forte di una nostra Professional, ma in un'epoca di assenza italiana dal World Tour e di crisi dei nostri talenti su strada, ben venga che le uniche strutture professionistiche d'Italia possano beneficiare di una finestra e una palestra come il Giro.