Scalatori, velocisti, cronomen e cacciatori di classiche: la Tirreno-Adriatico 2023 si presenta più democratica che mai, pronta a dare voce a tutte le tipologie di corridore. Si partirà lunedì 6 marzo con una cronometro individuale sul lungomare di Lido di Camaiore: 11,5 km in cui dare sfoggio alla propria potenza, dal momento che nel percorso non ci saranno particolari insidie. Dopo 5 km, a Fiumetto, tra la spiaggia e il Parco La Versiliana, è posto un primo rilevamento dove i corridori faranno inversione di marcia per tornare verso Lido di Camaiore, che assegnerà la prima Maglia Azzurra di questa 58a edizione della “Corsa dei Due Mari”.
La seconda tappa è piuttosto lunga e porterà i corridori da Camaiore a Follonica per 210 km. Pronti, via, e si salirà verso Montemagno per 2,6 km al 4,8%, dopodiché, dopo un centinaio di chilometri, il gruppo affronterà il primo GPM della corsa, quello di Castellina Marittima (in totale 12,3 km al 2,9%). Prima dell’arrivo si salirà ancora verso Canneto (4,1 km al 4%) e poi, nel circuito finale di Follonica da ripetere due volte, attenzione allo strappetto de L’Impostino (1,3 km al 6%), che verrà superato l’ultima volta a 10 km dall’arrivo e potrebbe appesantire le gambe ai velocisti.
Lunga, ma sulla carta ancora più semplice, la terza frazione che porterà gli atleti dalla Toscana all’Umbria, da Follonica a Foligno per 216 km. La prima metà di tappa è abbastanza tortuosa, con la salita di Roccastrada (5,4 km al 5%) e i GPM del Passo del Lume Spento (12,4 km al 3,9%) e de La Foce (3,4 km al 5,4%) nei pressi di Chianciano Terme, ma gli ultimi 100 km sono pressoché tutti pianeggianti, motivo per cui è difficile aspettarsi qualcosa di diverso da una volata a ranghi compatti.
In ottica classifica generale le cose cominceranno a farsi interessanti giovedì 9 marzo, con la Greccio-Tortoreto di 219 km che vedrà il gruppo transitare per Lazio, Marche e Abruzzo. Dopo la salita di Castelfranco (5,4 km al 4,3%), il gruppo salirà verso Amatrice prima di ridiscendere verso la costa, affrontare la salita di Folignano (3,4 km al 4,6%) e immettersi nel circuito di Tortoreto. Dopo un primo passaggio sotto il traguardo (4,4 km al 4,5%), i corridori affronteranno un circuito di 17,1 km da ripetere tre volte che si conclude in cima all’ascesa di Tortoreto (3,1 km al 7%). Corridori esplosivi e scalatori potranno cominciare a testare la loro condizione fisica.
Il giorno seguente si partirà da Morro d’Oro per far rotta verso le Marche, in quella che è la tappa regina della “Corsa dei Due Mari”, visto l’arrivo in salita a Sarnano Sassotetto. I km sono 168 e di pianura, da buon percorso marchigiano, non ce n’è. Fin dall’inizio sono previsti vari sali-scendi, con le salite di Notaresco (4,2 km al 3,9%), Bellante (2,5 km al 5,3%), Offida (5,7 km al 4,2%), Rustici (1,8 km al 6,2%) e poi i GPM di San Ginesio (5 km al 3,7%) e Gualdo (4,8 km al 5,5%), inframezzati dallo strappo di Santa Lucia (2,2 km al 6,3%). La corsa verrà però decisa dall’arrivo in salita di Sarnano Sassotetto (13,1 km al 7,4%), un’ascesa dura e paesaggisticamente affascinante, che sicuramente scaverà solchi importanti e potrà darci un’indicazione chiara di chi potrà vincere questa edizione della Tirreno-Adriatico.
La tappa dei muri marchigiani del giorno seguente, però, darà la possibilità ai coraggiosi di ribaltare il risultato dell’arrivo in salita del giorno precedente. Da Osimo Stazione a Osimo sono previsti 193 km da cardiopalma, con una serie infinita di strappi che faranno senza dubbio esplodere il gruppo molto presto. Si parte con le salite di Recanati (5,9 km al 4,1%), il muro di Santa Maria del Monte (1,8 km all’ 8,5%), che vale come GPM, e poi Macerata (3,1 km al 5,2%), Treia (3,9 km al 3,8%), Montecassiano (1,3 km al 5,7%) e Montefano (2,9 km al 4,3%), prima di entrare nel circuito di Osimo, lungo 34,2 km e da ripetere tre volte. L’anello parte subito con un tratto di 1300 metri al 6,4%, mentre negli ultimi 15 km presenta in successione lo strappo di Abbadia (2,1 km al 5,7%), il durissimo Muro di Costa del Borgo (2,3 km al 7,7%, ma la parte centrale di circa un km costantemente al 15%) con l’ultimo tratto addirittura in sterrato, e infine la salita finale che porta a Osimo, lunga 1,8 km con pendenza al 5,7%. Considerando che tutto ciò andrà ripetuto 3 volte, non deve sorprendere se, alla fine, i corridori arriveranno al traguardo alla spicciolata.
L’ultima tappa sarà come tradizione a San Benedetto del Tronto, con partenza e arrivo, ma stavolta non ci sarà una cronometro bensì una tappa in linea, che sarà probabilmente appannaggio dei velocisti. Lunga 154 km, sarà movimentata nella prima parte, con le ascese di Monteprandone (4,6 km al 5%), il GPM di Cossignano (2,7 km al 6,7%), Montalto delle Marche (1,4 km al 5,6%), Carassai (3,4 km al 6,3%) e Ripatransone (8,5 km al 4,5%), ma gli ultimi 90 km saranno completamente pianeggianti, grazie ad un circuito di 14,6 km in quel di San Benedetto del Tronto che i corridori dovranno affrontare 5 volte.