Søren Kragh ANDERSEN. 10. La favola del 26enne danese della Sunweb (terza vittoria in questo Tour per il team olandese) prosegue anche nello Jura, sul filo dei sessanta all’ora. Terza vittoria stagionale, seconda in questa Grande Boucle dopo Lione. A 14 km dal traguardo, come un falco parte, altro che fagianata. Gli altri guardano, lui vede: la gloria.
Luka MEZGEC. 8. È lì, a giocarsela, ma Andersen li gioca tutti, con astuzia e forza. Lui ingoia un boccone amaro, e si accontenta di vincere la volata dei battuti. È sloveno: tutti vincenti.
Jasper STUYVEN. 7. Il possente 28enne corridore belga della Trek Segafredo porta a casa un terzo posto che è il minimo sindacale per una giornata difficile e corsa anche oggi alla morte, sul filo dei 46 orari.
Sam BENNETT. 8. Fa quello che deve fare per portare a Parigi la maglia verde. Si mette alle spalle di Sagan e da lì non si muove: si gioca a far perdere, ma l’irlandese è l’unico che oggi vince.
Peter SAGAN. 5,5. Perde la maglia verde, salvo colpi di scena parigini. Parte Trentin e lui va a chiudere. Lo slovacco gioca a far perdere: e perde. Contento lui.
Matteo TRENTIN. 7. Fa anche oggi una gran corsa, entrando e promovendo l’azione finale che in pratica decide la corsa. Se non fosse francobollato da Sagan per il trentino potrebbe essere tutta un’altra storia, ma va bene anche così (si fa per dire…). Domanda: ma uno come Matteo non sarebbe stato utile alla causa azzurra per Imola? Sarebbe stato utile, ma lunedì il vice-campione del mondo ha preferito declinare l’invito e il ct Cassani non ha potuto far altro che prenderne atto.
Elia VIVIANI. 4. Nasce all’improvviso l’azione che decide la corsa: vi entrano tutti gli uomini veloci del gruppo che ambiscono al successo di tappa, il veronese non c’è, anche oggi è lento.
Remi CAVAGNA. 8. Ognuno fa la propria corsa, ha il proprio programma e il dolce Remi si fa una bella fuga di oltre cento chilometri (116, per la precisione) in perfetta solitudine. Un esercizio da cronoman e per il vice campione europeo in carica (a Plouay secondo alle spalle dello svizzero Stefan Kung) quello di oggi è stata una prova generale per la sfida iridata di Imola. Ognuno ha i propri obiettivi, ognuno fa la propria corsa.
Lukas POSTLBERGER. 17. Una puntura di vespa in bocca e per lui c’è il premio “malchance jaune”. In questo Tour stanno andando da Nizza come delle moto, oggi l’austriaco della Bora Hansgrohe è stato costretto a lasciare la corsa a causa di una vespa.