CIAO SARA. MOSER: «NON SI PUO' ANDARE AVANTI COSI', FERMATE QUESTA MATTANZA!»

LUTTO | 24/01/2025 | 17:39
di Guido La Marca

Ieri, attorno a mezzogiorno, è passato di lì, da quel tratto di strada che collega Mezzocorona a Mezzolombardo. «Ero di ritorno da una giornata sulle piste da sci - racconta a tuttobiciweb Francesco Moser -. Strade che conosco come le mie tasche, perché è una vita che le percorro in macchina o in bicicletta. A chiamarmi è stato mio fratello Diego: sono rimasto di sasso. Quella ragazza non la conoscevo bene ma la conoscevo. Qui in Valle se ne parlava come una ragazza di assoluto talento, che pedalava molto bene e sarebbe certamente diventata qualcuna nel mondo del ciclismo. Aveva già vinto, ma era ancora molto giovane e acerba, purtroppo questa tragedia ha tolto ai suoi genitori, alla sua famiglia, a tutti noi che siamo parte della comunità del ciclismo, una bellissima ragazza. È una cosa inacettabile! Troppe sono le tragedie su queste strade, troppi i morti, va fatto qualcosa per il bene di tutti. Va fatto assolutamente qualcosa: fermate questa mattanza!», ribadisce il campione trentino.




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COMMENTI
Ha Ragione il Kaiser
24 gennaio 2025 18:01 59LUIGIB
Purtroppo il nuovo codice della strada che è entrato in vigore da poco più di un mese sembra avere i connotati punitivi nei confronti dei ciclisti anzichè garantire rispetto e protezione dei pedoni e dei cilclisti, a molti automobilisti oltretutto noi utilizzatori delle bici diamo fastidio e la politica continua a non proteggerci basti dire che non vi è obbligo di indossare il casco come accade in altri paesi, in questo come paese siamo ancora terzomondisti.

Confermo
24 gennaio 2025 18:44 MARCO73a
Confermo tutte le criticità e porgo le mie condoglianze e la partecipazione per il dolore immenso che ora provano i parenti e gli amici. L Italia è un paese di idioti menefreghisti e senza rispetto per la maggior parte. Le forze dell ordine non controllano ed anche se vedono le infrazioni commettersi sotto ai loro occhi se ne sbattono il belino. Non lo affermo per disfattismo o per luogo comune, e non ho nulla a prescindere contro nessuno, ma troppe volte sono stato testimone oculare di questo menefreghismo anche da parte di Vigili Urbani (in primis) da Polizia e Carabinieri. Sono di Piacenza. Mio figlio è stato juniores ed oggi è amatore. È sempre una tensione unica per noi genitori.

Confermo
24 gennaio 2025 18:44 MARCO73a
Confermo tutte le criticità e porgo le mie condoglianze e la partecipazione per il dolore immenso che ora provano i parenti e gli amici. L Italia è un paese di idioti menefreghisti e senza rispetto per la maggior parte. Le forze dell ordine non controllano ed anche se vedono le infrazioni commettersi sotto ai loro occhi se ne sbattono il belino. Non lo affermo per disfattismo o per luogo comune, e non ho nulla a prescindere contro nessuno, ma troppe volte sono stato testimone oculare di questo menefreghismo anche da parte di Vigili Urbani (in primis) da Polizia e Carabinieri. Sono di Piacenza. Mio figlio è stato juniores ed oggi è amatore. È sempre una tensione unica per noi genitori.

Vanno usati i mezzi di comunicazione
24 gennaio 2025 18:46 Bullet
Se non si inizia a parlarne in tv seriamente usando gli spazi a disposizione o con corridori che ci mettono la faccia non cambierà mai nulla. Immaginate lo spot tv con Ganna o Milan che ricordano che la bici va considerata come un qualsiasi altro mezzo e non come un ostacolo mobile e che ricordano quante vittime ci sono. È già un bel po' che la dico sta cosa ma non uno di chi è al vertice che parli di un qualsiasi tipo di campagna di sensibilizzazione sul tema, uno slogan da mettere sulle maglie di leader, nulla.

Bullet sono d'accordo ma...
24 gennaio 2025 19:12 bove
Non basta coinvolgere ciclisti, bisogna che il messaggio sia mandato a chiare lettere da personaggi pubblici ben più noti. Mi vengono in mente Jovanotti, Bisio, Sarri, Ravanelli, Gentile, Paolo Kessisoglu, Melandri, Justine Matera, Linus e Nicola Savino di radio Deejay. Tutta gente che pedala ed è stra nota. Se continuiamo a raccontarcela tra di noi, non cambierà mai nulla.

Bove
24 gennaio 2025 20:56 Montagnin
Bravo, hai ragione bisogna iniziare da chi è più influente con le masse e "che vada giù" pesantemente... la politica non farà MAI nulla (vedi Prodi che ha sempre amato il ciclismo, per esempio, mai fatto nulla...), ad ogni modo non ne possiamo più di tutto ciò... condoglianze sentite alla famiglia della povera Sara

Vuoto di "Cultura"............
24 gennaio 2025 23:31 nsilvioant
Povera ragazza, poveri genitori, ai suoi cari, tutti, sentite condoglianze…….
Purtroppo sono tragedie infinite, un tributo di sangue sulle strade che non fa onore
ad un paese civile!!!! Ribadisco, finchè domina ignoranza, intolleranza
e quant’altro nei confronti di ignari ed indifesi, ciclisti e pedoni saranno sempre “deboli e vittime”
nell’indifferenza generale…………Ennesima tragedia, dove dimostra che non è l’ubriaco di turno il
responsabile, ma uno dei tanti, dei troppi che non rispetta il codice della strada con i suoi divieti, dove
tutto è permesso, tutto è lecito, oltre il limite, fino ad uccidere con tanta leggerezza e menefreghismo!
Sulle nostre strade, ormai, lo ripeto per l’ennesima volta, per tanti, per troppi, si è “paladini” dei solo diritti
e non dei doveri……dove l’ignoranza ha il netto vantaggio sulla “cultura della sicurezza” e per far si che
quest’ultima possa riemergere, e riaffermarsi, oltre le norme volute dal ministro Salvini approvate da
poco per contrastare ubriachi ed eccesso di velocità , sempre dal suo dicastero, dovrebbe promuovere una
massiccia campagna di informazione ,per sensibilizzare, quanti in ascolto, attraverso tanti videomessaggi in
tv, ad ogni ora, come avviene per la pubblicità, anche per radio, sui giornali , social e
quant’altro……..ricordando le regole, quelle più elementari, in pochi punti essenziali, un decalogo breve,
dalla durata di un minuto, ma dal contenuto mirato e ed essenziale, utile alla crescita e formazione di tutti,
dei più giovani, degli adolescenti, ma anche per ricordare agli ormai “esperti, fenomeni e veterani” del
volante che gli obblighi e divieti valgono anche per loro! E poi ancora, installare ovunque, cartelli stradali
per indicare la famigerata distanza di sicurezza in fase di sorpasso, sempre, oppure in alternativa, creare
dove possibile, una corsia ciclabile dedicata esclusivamente al transito delle bici, come già realizzato in
alcune pochissime zone da parte di amministrazioni e comuni attenti alla problematica .A mio avviso, questi
suggerimenti, se fossero attuati, dalle nostre Istituzioni , di ogni ordine e grado, potrebbero in futuro,
promuovere, contribuire ad un elevamento “culturale”, quello che tanto ci manca sulla viabilità e sicurezza
stradale, e che ci farebbe risparmiare tanti incidenti, tanti lutti e tragedie famigliari.
Nigro Silvio Antonio








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