Il nono rapporto dell’Osservatorio promosso da ANCMA e Legambiente, in collaborazione con Ambiente Italia, fotografa le politiche locali in favore delle due ruote: sale disponibilità media di piste ciclabili, sharing bici e intermodalità, carenti i parcheggi dedicati e ancora limitati gli accessi a corsie del trasporto pubblico per le moto.
Crescono così, tra luci ed ombre e con un marcato divario tra le città del Nord e quelle del Sud del Paese, la disponibilità media di piste ciclabili (11 metri ogni 100 abitanti, pari a un +53,7% sul 2015), le possibilità di trasporto delle bici sui mezzi pubblici e le opportunità di sharing per le due ruote a pedale. A due velocità invece l’attenzione alla sicurezza, tema attuale e centrale, il cui miglioramento rimane una priorità nelle delibere di molti Comuni per quanto riguarda la circolazione delle bici (malgrado l’incidentalità in aumento), mentre è gravemente poco considerata quella su ciclomotori, scooter e moto. Ancora insufficiente, infine, il numero complessivo di parcheggi. È questo il quadro della mobilità urbana su due ruote in Italia, che emerge dal nono rapporto dell’Osservatorio Focus2R, la ricerca promossa da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) con Legambiente ed elaborato dalla società di consulenza Ambiente Italia presentata stamane a Milano. Il Focus2R offre la più completa, aggiornata ed esclusiva panoramica delle politiche attuate dalle amministrazioni cittadine dedicate a ciclisti e motociclisti ed è frutto di uno specifico questionario inviato a 107 Comuni capoluogo di provincia.
BICICLETTE - Entrando nel vivo dei risultati del rapporto, dall’universo della mobilità a pedali arrivano conferme moderatamente significative. Come anticipato, la disponibilità media di piste ciclabili nei capoluoghi esaminati sale anche nel 2023, raggiungendo 11,02 metri equivalenti ogni 100 abitanti (10,49 metri nel 2022, +53,7% rispetto al 2015). In questo ambito spiccano le città di Reggio Emilia con più di 48 metri equivalenti per 100 abitanti, seguita da Cosenza, Lodi, Cremona e Cesena. Fanalino di coda Vibo Valentia con 0,12 m, l’Aquila, Salerno, Napoli e Avellino.
In crescita il dato sull’accesso alle corsie di trasporto pubblico (permesso nel 54,1% delle città) e la percentuale dei Comuni in cui è consentito il trasporto di biciclette sui mezzi pubblici, che passa dal 57% al 63,3% (nel 30,6% dei casi, tuttavia, il trasporto è consentito solo con bici pieghevoli).
Per quanto riguarda la disponibilità di parcheggi, il 51% delle città ha un numero di stalli che varia tra 1 e 15 stalli/1000 abitanti, mentre le città con il maggior numero di stalli (più di 45 stalli ogni 1000 abitanti) sono solo il 4% del totale dei rispondenti. Dal rapporto emerge inoltre che, nel 2023, 31 comuni hanno deliberato la realizzazione di nuovi parcheggi per le biciclette nei prossimi tre anni per un aumento stimato di circa 4.300 stalli complessivi.
Sul podio per numero di posti disponibili nei parcheggi interscambio biciclette presso stazioni ferroviarie - che salgono sensibilmente rispetto alle precedenti rilevazioni - Bologna e Milano (1500 posti) e Firenze (1200), nelle ultime posizioni invece Campobasso, Isernia e Perugia.
Nel corso del 2023 cresce del 16,3% il numero di biciclette in sharing, dove la tipologia free flow rimane prevalente con il 79,4% e una disponibilità di oltre 33.700 bici nei comuni presi in analisi. In questo ambito spicca Milano con una flotta di quasi 15mila pezzi, seguita da Roma (6.000), Firenze (4153), Torino (2800) e Bologna (2.300): queste cinque città contano, da sole, quasi il 70% della flotta complessivamente disponibile in tutti i capoluoghi.
Tra le città con il maggior numero di prelievi troviamo Milano, con oltre 5 milioni di prelievi, Firenze, Bologna e Roma, che superano 2 milione di prelievi, seguite da Brescia e Padova.
Quanto alle politiche per la sicurezza, nell’analisi due principali strumenti di pianificazione della mobilità urbana - il Piano Urbano della Mobilità (PUM) e il Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) - dal nono rapporto Focus2R risulta che per il 25,3% dei municipi considera il miglioramento della sicurezza delle biciclette una priorità molto alta, il 34,3% una priorità alta, mentre il 29,3% considera questo tema una priorità medio-bassa. Per quanto riguarda invece lo sviluppo di misure in grado di contrastare i furti di biciclette, un sistema di marchiatura e registrazione antifurto promosso o patrocinato dall’amministrazione comunale è disponibile nel 25% delle 89 città che hanno fornito una informazione su questo tema. Infine, salgono i comuni che hanno istituito o previsto forme di incentivi per l’utilizzo di Cargo Bike nella gestione della logistica di ultimo miglio, così come quelli che hanno dichiarato di essere in possesso di una flotta di biciclette utilizzata per i servizi comunali (64, erano 51 nel 2021).
IL PRESIDENTE DI ANCMA MARIANO ROMAN – “Il Focus2R ci permette di accendere ogni anno un riflettore sulle buone pratiche, come anche sulle ombre, che riguardano le politiche comunali in favore della mobilità urbana su due ruote. Assistiamo con interesse a un progressivo aumento dell’attenzione da parte delle amministrazioni, molti dei principali indicatori del report segnano un incremento, ma questo impegno è frammentato del punto di vista territoriale e non è ancora proporzionale all’andamento del mercato, alle politiche comunitarie, alle necessità degli utenti della strada e alla presenza crescente di cicli e motocicli nelle città”.
“Le due ruote a pedale e a motore – ha aggiunto Roman - rappresentano una risposta concreta, fruibile, sostenibile e molto apprezzata alle nuove esigenze di mobilità e rimane ancora molto da fare sul fronte della promozione dell’utilizzo, sull’infrastrutturazione ciclabile, lo sviluppo dell’intermodalità e l’accesso alle corsie del trasporto pubblico per i motocicli. ANCMA intende porsi come parte attiva nel rapporto con le città per fornire loro nuovi e maggiori strumenti al fine di colmare questo divario: in particolare, sul tema della sicurezza, così importante e urgente per la bici e così ancora lontano, in modo preoccupante, dall’agenda politica locale per quanto riguarda moto, ciclomotori e scooter”.
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