DIECI FACCE DA LIEGI

PROFESSIONISTI | 26/04/2025 | 08:30
di Angelo Costa

A far scendere il sipario sulle classiche di primavera è la più antica delle prove monumento: per anzianità (110 le edizioni fin qui disputate), la Liegi-Bastogne-Liegi è infatti nota come la Decana. E’ considerata anche la più dura, aggettivo condiviso con il Lombardia che chiude la stagione. Più corta rispetto a un anno fa, concentra le salite nella seconda parte dei suoi 252 chilometri: nei cento finali ci sono nove delle undici cotes previste, le più impegnative. Percorso classico, come tradizionali sono i punti chiave: sono la Redoute a 34 dall’arrivo e la Roche-aux-Faucons a 13 a decidere chi merita di entrare nell’albo d’oro. Dove c’è abbastanza Italia: con 12 successi, il nostro ciclismo è il più vincente alle spalle dei dominatori belgi, a quota 61. Tra i plurivincitori, Argentin con quattro centri è secondo soltanto alla cinquina di Merckx, due volte si sono imposti Bartoli e Bettini. Doppietta anche per Pogacar e Evenepoel, che si sono spartiti le ultime quattro edizioni senza uno scontro diretto: assenze o cadute l’hanno impedito. Ecco le dieci facce che possono sventolare in cima al podio della Decana.


Tadej Pogacar. Vince perché questa è la classica di primavera che ama di più, perché quest’anno nelle corse di un giorno non è mai uscito dai primi tre, perché il duello con Evenepoel lo stimola. Non vince perché la tendenza a strafare gli è già costata cara in un paio di occasioni.


Remco Evenepoel. Vince perché questa è la classica di primavera che ama di più, perché le due volte che l’ha corsa ha sempre vinto, perché il duello con Pogacar lo stimola. Non vince perché ha solo tre giorni di gare sulle gambe e questo potrebbe togliergli un po’ di brillantezza.

Mattias Skjelmose. Vince perché ha puntato la sua primavera su questa corsa, perché all’Amstel ha capito che può battere Pogacar e Evenepoel, perché ha le qualità per fare centro. Non vince perché la caduta alla Freccia potrebbe farsi sentire a vantaggio del suo compagno Nys.

Tom Pidcock. Vince perché quest’anno è stato protagonista in tutte le classiche, perché in questa corsa due anni fa ha chiuso al secondo posto, perché è bravo a correre al coperto. Non vince perché è partito forte già a febbraio e la spia della riserva potrebbe cominciare a lampeggiare.

Tiesj Benoot. Vince perché nelle corse al Nord quest’anno è sempre stato davanti, perché in questa classica è sempre stato tra i migliori, perché può salvare la primavera senza gioie della Visma. Non vince perché esser bravi a piazzarsi non significa avere anche la forza per fare centro.

Davide Formolo. Vince perché è l’italiano che quest’anno nelle Ardenne ha fatto meglio, perché su questo traguardo ha raccolto un secondo e un settimo posto, perché è uomo da percorsi duri. Non vince perché rispetto ai grossi calibri gli manca qualcosa e potrebbe dover dare una mano a Mas.

Romain Bardet. Vince perché è la classica in cui ha ottenuto i risultati migliori, perché lo scorso anno si è arreso solo a Pogacar, perché al Tour of the Alps ha corso stabilmente nella top ten. Non vince perché c’è sempre qualcuno che sulle salite brevi ha più esplosività di lui.

Maxim Van Gils. Vince perché è tra i più adatti a questa corsa, perché nelle due edizioni disputate è sempre stato protagonista, perché deve ripagare la fiducia concessagli dal team nelle prove al Nord. Non vince perché nelle classiche che contano quest’anno non ha dato segno di sé. 

Santiago Buitrago. Vince perché è adattissimo alle corse più dure, perché sul podio di questa classica è già salito due anni fa, perché  nelle altre due prove delle Ardenne è apparso in crescita. Non vince perché rispetto ai migliori gli manca quel pizzico di forza per giocarsela alla pari. 

Valentin Madouas. Vince perché ha feeling con questa gara, perché nelle ultime due edizioni è rimasto con i più forti, perché non teme la corsa dura. Non vince perché fin qui nelle classiche è stato sottotono e rispetto a lui il compagno Gregoire e Vauquelin sono apparsi i francesi più in palla.


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COMMENTI
Formolo?
26 aprile 2025 10:00 Frank46
Siamo seri. Gli unici italiani che possono quantomeno ben figurare, sebbene non partano come capitano, sono Ciccone e Pellizzari.

Sinceramente Ciccone non ha nulla in meno di Skilmoese nelle gare di un giorno. Ciccone è tremendamente sopravvalutato come potenziale corridore da GT ma altrettanto tremendamente sottovalutato come corridore da classiche.
Eppure il podio al Lombardia e le ottime prestazioni alla Liegi stanno li a testimoniare il suo valore da outsider nelle classiche adatte agli scalatori.
Niente più e niente meno di Skilmoese, però la Liegi non è l' Amstel e qui le gambe contano di più della tattica.
Il vincitore non dovrebbe uscire fuori dai nomi dei due favoritissimo che tutti sappiamo chi siano.

La tendenza a strafare
26 aprile 2025 10:28 Bullet
Ma non era il nuovo Merckx anzi più di Merckx? A scuse quest'anno per 2 secondi posti non si contano.

Bullet.......scrivere a vanvera
26 aprile 2025 11:45 scialpinista
che post del c...

@Bullet
26 aprile 2025 12:21 Frank46
Qualsiasi cosa è una scusa? La tendenza a strafare sarebbe una scusa? Una volta tanto mi sembra più una giusta critica.

Poi Merckx non arrivava mai 2°?
Arrivare 2° , in alcuni casi in gare neanche adatte alle proprie caratteristiche, in uno sport dove gareggiano 180 corridori sarebbe qualcosa di disdicevole?

Considerando che Merckx correva più del doppio delle corse rispetto a ciò che si fa oggi, in quanto era un ciclismo con meno specializzazione e tutti correvano tanto e ovunque, direi che come media realizzativa di certo non era superiore allo sloveno.
De Vlaemink non lo batteva mai? Ocana non l' ha mai staccato?
Gimondi in qualche occasione non glie le ha date?

Non è mai successo che anche ciclisti meno quotati dei 4/5 più forti dell' epoca vincessero qualche gara con lui nell' elenco partenti?

Io non sono tra quelli che lo reputano Pogacar alla pari di Merckx perché il cannibale vinceva anche le volate di gruppo, tuttavia si vede da ogni post che sei ossessionato da Pogacar e non è un modo sano di vivere il ciclismo e lo sport in generale.

Bisognerebbe solo essere felice che viviamo in un epoca con dei fuoriclasse di questa caratura e invece si leggono sempre le stesse lagne.

Ti ricordo che Merckx vinse un giro per 12 secondi contro Baronchelli.
Non si può strumentalizzare ogni singola volta che Pogacar non vince.

Vedete scuse ovunque. Quando perde un favorito,in tutti gli sport, si analizzano sempre le cause della mancata vittoria.

La realtà è che si pretende troppo per uno sport dove non è un uno contro uno e ci sono tantissimi fattori ad influire.

Pogacar, come al solito, ha fatto un inizio di stagione eccezionale su ogni tipo di percorso e di corse.

Bullet
26 aprile 2025 12:56 Mark1983
Un provocatore che gode e si dà un tono nel creare polemica. Conoscesse l’ortografia almeno…

Franck46
26 aprile 2025 13:25 VanderLuca
Ciccone ha finito ieri una corsa massacrante di 5 giorni e a pure viaggiato per arrivare lì, al pari di Bardet e altri, farà da gregario per Skielmose e Nys, in attesa del Giro...
Il mio outsider domani è Vaquelin

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