Lunedì 24 ottobre Giulio Ciccone si è sottoposto ad un piccolo intervento chirurgico per risolvere definitivamente i fastidi che hanno condizionato le sue prestazioni negli ultimi mesi della stagione 2016 e che gli hanno imposto una chiusura anticipata. Il 10 novembre è finalmente tornato in sella.
«Mi sentivo spesso affaticato e faticavo a recuperare gli sforzi, ci abbiamo messo un po' a capire quale fosse il problema ma alla fine abbiamo scovato questo piccolo nervo atriale che non operava come doveva e siamo intervenuti. Dopo una ventina di giorni di riposo assoluto, muovere i primi colpi di pedale è stato fantastico, ho avuto la sensazione di tornare a fare ciò che amo a tre settimane dall'intervento chirurgico che ho dovuto affrontare per risolvere un disturbo cardiaco che mi ha condizionato nella seconda parte dell'anno» racconta il 22enne abruzzese della Bardiani CSF, vincitore quest'anno della 10a tappa del Giro d'Italia.
A seguito degli accertamenti specializzati, Ciccone è stato sottoposto ad uno studio elettrofisiologico per identificare il tessuto di conduzione cardiaca che generava il disturbo sotto sforzo e, in ultima istanza, è stata attuata una procedura ablativa della via anomala. Per sua natura la procedura a cui è stato sottoposto non è particolarmente invasiva e ha permesso al corridore di recuperare appieno nell’arco di un mese, giusto in tempo per iniziare la preparazione invernale in vista della stagione 2017.
«L'operazione pare sia andata bene, ho ripreso ad allenarmi, ovviamente con gradualità. In questi giorni sto pedalicchiando, man mano riprenderò a pieno ritmo. Per questo inconveniente ho perso qualche mese della stagione 2016 ma nei prossimi ritiri con la squadra a fine mese e a dicembre avremo tutto il tempo necessario per gettare delle basi importanti. A breve delineeremo il programma, quel che è certo è che puntiamo tanto al calendario italiano e in particolare al Giro d'Italia. Il mio obiettivo sarà arrivarci al massimo della condizione. Devo ringraziare tanto la mia famiglia per il sostegno che mi ha dimostrato ancora una volta, l'equipe medica che mi ha seguito e la squadra che mi ha lasciato il tempo e lo spazio necessari per risolvere il problema senza mettermi alcuna fretta. Spero di ripagare tutti coloro che mi sono stati vicini in questo periodo con una bella annata».
Giulia De Maio
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