PROFESSIONISTI | 12/02/2016 | 12:40 Se avessero potuto i dirigenti dell'Uci, il governo mondiale della bicicletta, l'avrebbero fatto. Tre corse in un giorno, tutte e tre nel raggio di una cinquantina di chilometri e sai che spettacolo. È andata male, domenica si dovranno accontentare di mettere in scena solo, diciamo così, due corse: il Trofeo Laigueglia e l'ultima tappa del nuovo Giro del Mediterraneo che terminerà a Bordighera. In un momento in cui si fa fatica ad organizzare corse per mancanza di risorse economiche, in un periodo in cui nel nostro Belpaese non si sono mai organizzate così poche corse ciclistiche (24, tolto il Giro, ndr), riusciamo a mettere in calendario, nello stesso giorno, nella stessa regione (la Liguria) e a poche decine di chilometri di distanza due manifestazioni, per un derby tra Laigueglia e Bordighera di cui nessuno sentiva la mancanza.Il ciclismo italiano soffre e rischia seriamente l'estinzione. Gli organizzatori, da considerare ormai degli autentici eroi, si contano sulle dita di una mano.
Si corre sempre meno sulle nostre strade, per altro sempre più dissestate e al limite dell'agibilità, per via di buche e smottamenti. I corridori ci sono, Nibali e Aru fanno parte dell'eccellenza italiana nel mondo, e per il mondo ormai corrono: vederli sulle nostre strade è ormai una rarità, per non dire un evento. Laigueglia, in provincia di Savona, ospiterà l'edizione numero 53 del classico Trofeo, 50 km più a ovest, a Bordighera, si svolgerà con partenza e arrivo la quarta e ultima tappa de La Mediterraneenne, corsa francese che ha raccolto l'eredità del Giro del Mediterraneo. «Non c'è scritto da nessuna parte che non si possano tenere due corse nel raggio di 50 km spiega Adriano Amici, anima del Gs Emilia che il Laigueglia lo organizza -, ma è anche vero che in questi casi è necessario se non buona regola usare il buon senso, e in questo caso, è la Federazione francese che secondo me ha delle responsabilità, perché l'Uci dà il suo assenso ai giorni di corsa, ma è la Federazione nazionale che conosce le sedi di partenza e arrivo...».
Dello stesso avviso anche Enzo Ghigo, ex governatore del Piemonte, dallo scorso anno presidente della Lega del Ciclismo. «Sono le contraddizioni del calendario internazionale - spiega -, ma noi come Lega stiamo cercando in tutti i modi di ridurre al minimo questi problemi. Nei vari passaggi per l'omologazione della corsa a tappe francese, che un anno fa non è stata disputata e fino all'ultimo era in forse anche quest'anno, qualcosa non deve essere andato nella direzione giusta. Qualche cortocircuito nella comunicazione deve esserci stato. In ogni caso non criminalizzerei Bordighera. Certo, dobbiamo evitare altre sovrapposizioni...».
E sul futuro la nuova Lega pedala veloce... «Ormai stiamo andando verso l'autoproduzione degli eventi - prosegue Ghigo -. Il Laigueglia sarà prodotto da Rai in modulo 3, il che significa senza elicottero, ma noi come Lega siamo vicino agli organizzatori con un contributo significativo per implementare la produzione. Una delle novità, usata domenica scorsa a Donoratico, è stata quella della webcam montata sulla bicicletta di un corridore che consente riprese in corsa davvero eccezionali. Anche questo progetto è promosso e prodotto da noi come Lega. Ma importante e strategica è anche l'internazionalizzazione che le nostre corse potranno avere in futuro. L'obiettivo è avere anche le manifestazioni di casa, cosiddette minori, su piattaforme europee come Eurosport». Insomma, in questo caso, si sta usando il buonsenso.
da Il Giornale del 12 febbraio 2016 a firma Pier Augusto Stagi
IL CICLISMO IN ITALIA FA FATICA A ORGANIZZARE LE CORSE NONOSTANTE NIBALI E ARU MA TUTTA L'ITALIA FA FATICA L'INTER E IL MILAN CERCANO FONDI IN CINA IN SICILIA E SARDEGNA NONOSTANTE IL BOON DEL TURISMO NON CI SONO CORSE POI CI LAMENTAMO CHE UCI VA NEI PAESI ARABI SE SE NO IN ITALIA A PARTE LE CORSE DELLA GAZZETTA TUTTE LE ALTRE CON RISPETTO DEGLI ORGANIZZATORI SAREBBE SERIE B
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