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Tredici tappe. La prima dal 14 al 16 marzo a Lastra a Signa, in Toscana: La Lastrense. L’ultima dal 24 al 26 ottobre a Ravenna: La Divina. La più a nord il 21 e 22 giugno a Cittadella, in Veneto: La via dei carraresi. La più al centro dal 19 al 21 settembre a Foligno, in Umbria: La Francescana. La più a sud il 17 e 18 maggio a Marina di Ragusa, in Sicilia: La Barocca. La più “oriunda” il 14 e 15 giugno a San Marino: La Titanica. La più enologica se la contendono in due: il 22 e 23 marzo a Novi di Modena, in Emilia, con La Lambrustorica, e dal 22 al 24 agosto a Marlia, in Toscana, con La Vinaria. E ancora: il 3 e 4 maggio a Castagneto Carducci, in Toscana, con la 99 Curve; dal 30 maggio al 1° giugno a Follonica, in Toscana, con La Leopoldina; dal 27 al 29 giugno a Castellania Coppi, in Piemonte, con La Mitica; il 30 e 31 agosto a Lugo, in Romagna, con il Girodellaromagna; e il 13 e 14 settembre a Monticelli Terme, in Emilia, con La Polverosa.
E’ il Giro d’Italia d’epoca. Con il fascino dell’abbigliamento in lana e in cotone, con la seduzione dei telai in acciaio e della componentistica prima del 1987, con la moda dei baffi a manubrio e lo scintillio delle borracce in alluminio, con gli occhialoni da motociclista o da saldatore e con il sorriso di chi festeggia l’ultimo giorno di scuola, ecco i ciclostorici. Non sono malati di nostalgia, ma gente che – come sostengono in coro la presidente Michela Moretti Girardengo e la vicepresidente Gioia Bartali (non si tratta di fortunate omonimie con Costante e Gino, ma parentele rispettivamente di bisnonno e nonno) – ha “le ruote nella polvere e lo sguardo nel futuro”.
Figlie minori dell’Eroica per età, fama e quantità ma non per entusiasmo, le tredici ciclostoriche si sono riunite in un Giro per dichiarare il loro stile di pedalata lento (non esistono classifiche, se non, a volte, per i concorrenti più o meno giovani), consapevole e responsabile (sul tema della sicurezza), turistico (ma culturale, educato e intelligente), affettuoso e rispettoso (insomma, sociale e socievole). Buone scuse e felici occasioni per girare l’Italia, sedersi a tavola oltre che sulla sella, ringraziare il mondo e la vita.
Ogni ciclostorica ha la sua particolarità irrinunciabile nei paesaggi e nei percorsi, nelle iniziative collaterali, anche negli spettacoli e nelle offerte. Per saperne di più: https://www.giroditaliadepoca.it