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Quest'anno Adam Yates vuole provare a vincere il Giro d’Italia. Ce lo dice diretto, senza giri di parole e senza la paura di avere un’ambizione grande grande, lui stesso la definisce un missione difficilissima. Ieri alla vigilia della sei giorni di gare tra Muscat Classic e Tour Of Oman l’organizzazione ha dato la possibilità di intervistare i corridori in totale relax, letteralmente a bordo piscina di un hotel gigantesco nel bel mezzo del nulla. Tutto intorno il deserto e un caldo che ricorda molto quello dell’estate italiana, è un clima molto diverso da quello dell’edizione passata accorciata e tagliuzzata a causa di una pioggia che nessuno si sarebbe aspettato. Adam Yates si presenta al via da vincitore uscente ed è intenzionato più che mai a difendere il suo scettro.
L’inverno del fuoriclasse britannico è stato all’insegna del cambiamento, primo tra tutti la nascita del figlio Noah che gli ha portato un nuovo tipo di allenamento tutto particolare. «E’ stato tutto stranissimo, per è una nuova sfida, forse la più grande che ho avuto nella mia carriera, ma sono felicissimo. Posso dire che per la prima volta mi sono allenato molto con le braccia, ormai mi ritengo un esperto nel farlo addormentare e soprattutto nel cambio pannolini. Ora è piccolissimo, ha cinque mesi, ma non vedo l’ora di raccontargli cosa faccio, chissà forse inizierà a guardarmi in televisione, un tifoso in più mi farebbe davvero comodo» ci dice Adam trattenendo l’emozione e ci basta sentirlo parlare per capire quanto la paternità avrà un ruolo fondamentale nella sua vita da corridore e sicuramente una spinta in più. Dopo il training camp con la squadra nel mese di dicembre ha lavorato tanto ad Andorra dove si è ormai trasferito da vari anni e si è concentrato su sessioni specifiche stravolgendo un po’ tutti i piani rispetto a ciò che faceva negli anni precedenti. «Solitamente puntavo ad avere un picco di forma già ad inizio stagione con l’Uae Tour, ma questa volta è completamente diverso, se voglio puntare al Giro devo costruirmi poco per volta e soprattutto iniziare la stagione più rilassato, altrimenti sarà impossibile essere al top della forma nel mese di maggio- ci spiega Adam – credo di aver lavorato molto bene durante l’inverno, ma poi in corsa è tutta un’altra cosa e soprattutto mi aspetta una bella sfida: essere al massimo per la corsa rosa, ma essere al top anche per il Tour dove lavorerò per Pogacar.»
In ottica Giro nel mese di maggio il Tour of Oman rappresenta un inizio perfetto per testare la gamba, ma soprattutto mettendo da parte le grandi pressioni. «Credo che gare come il Tour of Oman siano un test ottimo per capire come si è lavorato nei mesi precedenti, il percorso mi piace molto, ma il vento è una grandissima incognita. Rispetto al Uae Tour ci sono salite più corte ed esplosive, proprio quelle che piacciono a me e non vedo l’ora di mettermi alla prova. L’anno scorso c’è stato un tempo atmosferico stranissimo che ha costretto gli organizzatori ad accorciare tutte le tappe e quindi risultava una corsa diversa con delle salite cortissime, credo addirittura di aver segnato un paio di record di scalata, ma questa volta sarà diverso.» Prosegue Yates che già da oggi potrebbe puntare alla Muscat Classic vinta l’anno scorso dal suo compagno di squadra Fisher Black.
Manca ancora tanto alla corsa rosa, ma sembra proprio che Yates non voglia lasciare nulla al caso anche perché sulla carta il percorso non è molto adatto alle sue caratteristiche. «Ho sempre guardato al Giro come un sogno, l’ho corso soltanto una volta nel 2017 e forse è proprio per questo che ho tanto desiderio di tornarci. Nel frattempo sono molto cambiato, sono cresciuto come corridore, ho più esperienza e so cosa posso fare e fino a dove posso arrivare, credo che questo sia il miglior momento della mia carriera in cui tentare l’assalto, dopo tutto se non provo chi potrà mai dire se ho qualche possibilità di vincerlo? – prosegue Adam- sicuramente non è un percorso molto adatto alle mie caratteristiche, addirittura fin troppo semplice per un corridore come me: non ci sono grandi salite e le due cronometro completamente piatte non sono l’ideale per uno scalatore puro come ma, ma sarà bello proprio per questo.» Anche Primoz Roglic ha annunciato di voler puntare alla corsa rosa, ma primo tra tutti Adam Yates troverà sulla sua strada suo fratello gemello Simon che gli lancerà direttamente la sfida tutta in famiglia. «Sono molto legato a mio fratello, ci sentiamo praticamente ogni giorno, credo che sia un corridore eccezionale. Al Giro per la prima volta saremo l’uno contro l’altro, sarà strano, per alcuni anche folle, ma sono sicuro che sarà assolutamente bellissimo». E se queste sono le premesse possiamo già dire che si prospetta una corsa rosa veramente infiammata.
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