PROFESSIONISTI | 12/02/2016 | 09:12 Si è messo un'idea in testa e per inseguirla ha rinunciato ad oltre metà del suo stipendio. L'idea di Theo Bos è molto semplice: conquistare un posto per andare alle Olimpiadi, specialità ovviamente la sua, al velocità. Di titoli olimpici e mondiali, Bos ne ha una collezione, ma il richiamo dei Cinque Cerchi Olimpici lo ha spinto verso una nuova sfida: «La Dimension Data mi ha assecondato, ma se io corro in pista loro hanno bisogno di un altro corridore, così ho rinunciato ad oltre metà del mio stipendio per consentire l'ingaggio di un altro corridore» ha spiegato Bos in una intervista concessa al programma tv Holland Sport.
«Ho sempre pensato di tornare in pista, lo scorso anno poi ho vissuto momenti difficili, sono stato operai due volte alla spalla e a fine novembre ho partecipato per divertirmi alla NK Sprint. Mi sono sentito così bene che alla fine ho deciso». In realtà il passaggio di Bos alla strada non è stato semplicissimo: «In pista hai un solo avversario, due giri in senso antiorario e regole precise, sulla strada nelle volate ci sono mille variabili e magari 200 avversari al fianco…».
La scelta è fatta, ma Rio è lontana. L'allenatore della nazionale olandese René Wolff è stato chiaro: «Theo corre il rischio di non raggiungere il suo obiettivo: al momento ho cinque ragazzi e lui è l'ultimo della lista». Theo lo sa: «Questa però è la mia ultima occasione di andare ai Giochi, ho 32 anni e nel 2020 sarò troppo vecchio per correre a Tokyo».
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