PROFESSIONISTI | 11/02/2016 | 13:10 A pochi giorni dal 53° Trofeo Laigueglia, in programma il prossimo 14 febbraio, l’immagine delle fasi conclusive dell’edizione 2015 è ancora viva nella memoria delle migliaia di appassionati che hanno seguito la gara. Sul rettilineo d’arrivo per giocarsi la vittoria si presenta un drappello di atleti che era riuscito a fare la differenza sulla Salita di Colle Micheri e ad imporsi al termine di uno sprint perfetto è stato Davide Cimolai. Friulano, classe 1989, il portacolori della Lampre – Merida sulla Via Aurelia, nello scorso mese di febbraio, ha ottenuto il primo successo da professionista, la classica vittoria che “ha messo tutti d’accordo” perché Davide Cimolai è uno dei ragazzi più apprezzati del gruppo. Onesto e generoso lavoratore del pedale, con un buon passato anche da pistard (su ha conquistato un campionato europeo tra gli juniores), è il classico atleta che non ha paura di mettersi a disposizione dei capitani di turno ma che si ritaglia spazi importanti, proprio come è successo poco più di un anno fa. "La mia prima vittoria da professionista, come non dedicarle uno spazio di tutto prestigio nel mio cuore da ciclista! – spiega Cimolai - In carriera, avevo vinto solo una cronosquadre alla Settimana di Coppi e Bartali nel 2010, ma le ambizioni personali erano sempre state poste dopo la necessità, giusta per un giovane ciclista, di correre in supporto ai capitani.” Si è trattato di una vittoria cercata, un successo assolutamente non casuale. “Il mio percorso con la LAMPRE-MERIDA mi ha portato a maturare e ad arrivare ad avere la possibilità di giocarmi le mie carte per provare a fare risultato. Così, al Trofeo Laigueglia dell'anno scorso partivo come seconda punta, con il compito primario di stare al fianco di Bonifazio e, in caso di selezione, cercare di far valere le mie qualità: la corsa è stata effettivamente selettiva e così mi sono trovato a lottare per la vittoria, centrando l'obiettivo.” Obiettivo centrato in una classica di grande prestigio. ”Il Trofeo Laigueglia è sempre stata una corsa che ha colpito il mio immaginario di giovane ciclista, forse perché qualche anno fa apriva la stagione italiana e mi rendeva felice sapere che stava iniziando un nuovo anno di ciclismo. Vedere il mio nome nell'albo d'oro mi fa un certo effetto e mi ricorda le belle sensazioni vissute l'anno scorso, con tutta la gente a bordo strada e poi ad applaudirmi sul podio.” Fu una giornata perfetta, dunque, anche se qualcosa non è andato come Davide Cimolai avrebbe voluto. “Ho il rammarico di non essere riuscito a produrmi in una esultanza aggraziata, quindi dovrò tornare a Laigueglia e provare a vincere ancora: non quest'anno, dato che ho impostato il mio calendario di gare in maniera differente rispetto al passato, ma in futuro tornerò di certo".
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