Visione imprenditoriale, passione, stile. Fausto Vighini non amava le luci della ribalta, preferiva lasciarle ai suoi atleti. E di campioni lo storico patron del ciclismo veronese, scomparso domenica all’età di 92 anni, ne ha lanciati tantissimi: dall’olimpionico Eros Poli ai...
1° qualcuno dovrebbe spiegare al Presidente federale che la Consulta non è un “organo” e quindi non ha alcun potere di emanare norme che vincolano la Federazione.
Tanto più che tale considerazione è stata fatta anche dalla Corte Federale FCI, nella sentenza sul caso Morganti, ove è stata sottolineata l'illegittimità dell’operato di questo pseudo organismo poiché “allo stato privo di qualsiasi riconoscimento giuridico” (citaz. Corte Federale).
Questo fatto quindi non costituisce una novità, ma semmai dimostra solo che da circa un decennio si prosegue ad applicare normative che sono contrarie alla norme vigenti (quelle vere dell’UCI, del CONI e scritte nei Regolamenti FCI), per applicare norme dettate da questo inutile organo che è la Consulta.
2° Non risponde al vero che il CONI abbia emanato queste norme con effetto dal 1 gennaio 2015.
La regola CONI che impone agli EPS di recepire nei loro regolamenti le normative federali risale ad alcuni anni orsono: basta leggersi tutte le delibere CONI di approvazione dei regolamenti degli EPS per rendersene conto di ciò.
Quindi perché sino ad oggi si è sempre disatteso questo indirizzo?
La funzione della Consulta doveva essere quella di “tavolo di lavoro” per il coordinamento delle varie attività amatoriali-cicloturistiche in ambito nazionale: questa funzione è stata nel tempo bypassata per assecondare solo gli interessi di coloro che facevano parte di questo pseudo organismo.
Se la nomina, peraltro assurda, di rappresentante della FCI nell’ambito della Consulta del vice segretario federale dott. Pavoni è stata fatta con delibera del Consiglio Federale, non risulta da nessun documento ufficiale che la nomina in ambito Consulta dell’allora Procuratore Federale FCI avv. Santilli abbia seguito lo stesso previsto iter statutario: ossia siamo di fronte ad un “self made man”!
3° L’UCI ed il caso Mondiali Lubjana: ma dobbiamo leggere che la FCI si è fatta promotrice di far levare tutti quegli amatori che hanno corso “irregolarmente” quel mondiale, ed alcuni anche vincendolo, quando proprio la FCI per bocca dell’avv. Santilli aveva affermato che erano stati ammessi su richiesta della stessa FCI (leggasi http://www.granfondonews.it/v5/articles.asp?id=1161?
Ma nei confronti di tutti quelli che hanno corso quel mondiale, e non solo, con la tessera da “CICLOTURISTA” che provvedimento è stato preso?
Quindi appare chiaro che la Consulta è stata usata dall’avv. Santilli per il raggiungimento di alcune sue idee fisse, illegittime e antiregolamentari quali sono “la norma etica” ed anche la norma “ex-agonisti”.
Ed in questo i “RAPPRESENTANTI” degli EPS che siedono in Consulta sono caduti nella trappola.
Oggi, riavuta nuovamente la conferma delle due predette norme, cosa fare se non richiamare quegli EPS che, avendo aperto gli occhi, hanno iniziato a rivoltarsi contro le furbate del Presidente della Struttura Amatoriale Nazionale? Appellarsi alle regole del CONI.
Il 20 ottobre il Presidente FCI aveva approvato con Delibera presidenziale le Norme attuative amatoriali 2015, contenenti la regola della TESSERA UNICA, per portare tale normativa alla riunione di Consulta del 23 ottobre 2015.
In quella riunione il rappresentante ufficiale FCI, dott. Pavoni, ed il “self made man” avv. Santilli hanno fatto intendere che avrebbero ritirato quella norma: ma con quali poteri potevano fare questa affermazione, nella considerazione che uno è un funzionario-dipendente FCI e l’altro un nominato o meglio un self made man?
Ma questa è la storia della FCI dal 4 dicembre 2011: è l’espressione del volere del Commissario ad Acta nominato alla FCI, figlio dell’ormai Emerito ……..