POLONIA. Moser e il ritorno al Tour

PROFESSIONISTI | 03/07/2014 | 08:25
Moreno nel 2012 tu hai vinto 2 tappe e la classifica finale del Tour de Pologne, tra l’altro davanti all’idolo di casa Michal Kwiatkowski: cosa ha significato per te quella vittoria?
“Per me quella vittoria ha un sapore speciale. Era il mio primo anno tra i professionisti avevo già vinto due corse ma il Tour de Pologne è stata la corsa che mi ha davvero lanciato nel professionismo e fatto conoscere al grande pubblico. Vincere due tappe e la classifica finale di una corsa World Tour subito così al primo anno non è cosa semplice. E’ stato un bellissimo duello quello con Kwiatkowski per la conquista della maglia gialla che ci ha visti protagonisti dalla prima all’ultima tappa.”

Quali sono i tuoi programmi e gli obiettivi per la seconda parte della stagione?
“Domenica ho disputato il campionato italiano sulle strade di casa del Trentino, ho dato il massimo anche se la condizione non è al top i questo momento. Comunque sono abbastanza fiducioso, ho visto dei miglioramenti rispetto alle gare dell’ultimo periodo. Ora lascerò la bici da parte per qualche giorno, staccherò la spina e poi ricominceremo a lavorare guardando alla seconda parte di stagione. Probabilmente adesso nel mese di luglio farò uno stage di allenamento con la mia squadra al Passo San Pellegrino, sempre in Trenino in Val di Fassa.”

Quest'anno ti vedremo al via del Tour de Pologne?
“Quasi certamente sì. Nelle prossime settimane la squadra ufficializzerà i programmi ma dopo questa pausa e gli allenamenti il Tour de Pologne potrebbe proprio rappresentare il mi rientro alle corse. Per il momento questa non è una stagione facile per me. Vedremo quale sarà la mia condizione nel mese di agosto, ma se sarò presente in Polonia sicuramente cercherò di onorare nel migliore dei modi questa corsa a cui tengo moltissimo.”

Hai già visto il percorso, pensi possa essere adatto alle tue caratteristiche?
“Si, ho dato un’occhiata al percorso. Penso che per certi aspetti possa assomigliare al Tour de Pologne che ho vinto io due anni fa anche se quest’anno ho visto che si parte dal nord, da Danzica. Ci sarà una prima parte con tre tappe abbastanza facili, almeno dal punto di vista altimetrico. La tappa più dura dovrebbe essere la penultima, con il circuito di Bukowina dove mi imposi nel 2011 ipotecando così la vittoria finale. Credo ne uscirà un bel Tour de Pologne movimentato e combattuto proprio come nel 2012.”

Qual è il tuo ricordo più bello di quel Tour de Pologne?
“Come detto i ricordi belli sono davvero tanti, la due tappe vinte, la maglia gialla sul podio finale di Cracovia, il duello con Kwiatkowski. Il Tour de Pologne è stato il mio primo grande successo tra i prof e ne avrò sempre un ricordo speciale.”

C’è una città, un posto o un aspetto della Polonia che hai visto durante la corsa che ti è piaciuto particolarmente?
“In corsa c’è poco tempo per guardarsi attorno, magari un giorno ci verrò in vacanza per conoscere meglio questa nazione. Però, tra gli aspetti che mi hanno colpito di più, c’è sicuramente l’entusiasmo del pubblico. Alla partenza, nelle piazze, e anche agli arrivi di tappa ho sempre visto tantissima gente che non era li a tifare solo per i corridori polacchi ma per applaudire tutti e partecipare a questo grande evento sportivo. E’ la dimostrazione dell’interesse e della passione crescente che c’è per il ciclismo anche in Polonia.”

In squadra con te c’è un corridore polacco Maciej Bodnar, siete amici? Puoi raccontarci qualcosa di lui?
“Oltre ad essere un ottimo corridore e un serio professionista è anche un ragazzo molto simpatico, sempre pronto a scherzare. Con lui ho un buonissimo rapporto, inoltre parla anche un po’ di italiano e quindi è più facile comunicare. Nelle stagioni passate in squadra c’erano anche altri due ragazzi polacchi Sylvester Szmyd, corridore esperto da cui ho imparato molto, e Maciej Paterski; anche con loro mi trovavo molto bene e siamo rimasti amici.”

Lo scorso hanno il Tour de Pologne è partito dal tuo Trentino. Tu purtroppo non c’eri, ma che impressioni hai avuto di quelle due tappe dolomitiche del TdP?
“Nel 2013 i programmi mi hanno portato a prendere parte per la prima volta al Tour de France, che è stata un’esperienza bellissima e importante, senza partecipare poi al Tour de Pologne. Mi è dispiaciuto non esserci perché si partiva proprio dal mio Trentino. La seconda tappa passava dal mio paese da Palù di Giovo. Tra l’altro c’è un forte rapporto di amicizia tra mio zio Francesco Moser e il direttore del Tour de Pologne, Czeslaw Lang, hanno tanti bei ricordi insieme legati alla bicicletta. Partire dal Trentino, sulle Dolomiti, penso sia stata una bellissima iniziativa. Ormai tutte le grandi corse spesso partono dall’estero, vedi il Giro o il Tour de France. Inoltre so che c’è una forte partnership promo-commerciale, a livello turistico, tra il Trentino e la Polonia, infatti sono sempre di più gli sciatori polacchi che d’inverno vengono qui nelle valli del Trentino a sciare. In questo momento il ciclismo ha bisogno di nuovi sponsor e che gli sponsor credano in questo sport, quindi ben vengano iniziative come questa.”
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