CAMPIONATO ITALIANO. Due Frapporti per un sogno tricolore

PROFESSIONISTI | 26/06/2014 | 14:55
Al via del Trofeo Melinda, valido per il secondo anno di fila come Campionato Italiano, ci saranno anche due fratelli. Si tratta di Marco Frapporti dell’Androni Venezuela e del fratello minore, Mattia, che difende i colori della MG KVis Wilier. I due bresciani provengono da una famiglia di ciclisti, la sorella Simona corre infatti tra le Donne Elite nella Astana BePink mentre Chiara, che è la più piccola di casa, e l’unica dei figli di mamma Erminia e papà Danilo ad aver appeso la bici al chiodo, preferendole la ginnastica artistica. 

Sabato sarà la prima volta che correrete assieme? 


Marco: «No, è già capitato quest’anno al Trofeo Laigueglia, al GP Camaiore e alla Coppi&Bartali. È una sensazione particolare e piacevole ritrovarsi in gruppo». 


Mattia: «Esatto. Io ho iniziato a correre perché andavo a vedere le sue corse e lo vedevo vincere. Mi sono appassionato al ciclismo grazie a lui, come le mie sorelle. Mai avrei pensato che avremmo corso assieme, almeno non così presto». 

Chi è il più forte dei due? 

Marco: «Atleticamente lui, di testa io». 

Mattia: «Confermo, io inoltre devo maturare parecchia esperienza». 

Vi allenate insieme?

Marco: «Se siamo entrambi a casa e lui si sveglia sì. Per tirarlo giù dal letto ci vogliono le bombe (ride, ndr)». 

Mattia: «Marco è il migliore allenatore che potessi avere, se non ci fosse lui a volte non saprei davvero come fare. Mi dà molti consigli utili, io dal canto mio lo tengo calmo quando si arrabbia». 

Sabato in gara vi darete una mano o, come si suol dire, la corsa è corsa? 

Marco: «Finora le corse in cui ci siamo ritrovati non si addicevano a noi, ho provato ad affiancarlo per dirgli due parole ma lui scappava perché (giustamente) doveva rispettare gli ordini di squadra. Sarebbe bello andare in fuga assieme all'Italiano ma vedremo come si metterà la corsa, ognuno ovviamente lavorerà per il proprio team». 

Mattia: «È un po’ strano ritrovarsi in gara assieme, ma è bello. Com’è correre con i professionisti? Prima di tutto difficile perché il ritmo e l’andamento delle gare è totalmente diverso rispetto alle categorie minori ma è un'esperienza che mi sta arricchendo. Sono felice di potermi testare con i big, farlo con mio fratello a fianco è una vera fortuna». 

Vi piacerebbe in futuro correre nella stessa squadra?

Marco: «Ne stavamo parlando poco fa a tavola con nostro padre... Sarebbe la ciliegia sulla torta, ma dobbiamo dimostrare di meritarcelo entrambi. Lui è alle prime armi, nel suo team sta vivendo delle belle esperienze. Io sono in scadenza con l’Androni, squadra in cui mi trovo benissimo e con la quale vorrei rinnovare. Vedremo». 

Mattia: «Sarebbe stupendo. Nel frattempo dopo la sfida tricolore andremo assieme a Livigno, in ritiro. Ad allenarci, insieme, per i prossimi traguardi». 

Giulia De Maio

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