CALCIO. Niente ispettori FIGC, controlli di minor qualità

DOPING | 07/04/2014 | 09:12
I controlli antidoping fatti a partire da ieri sui campi di calcio "avranno meno qualita'". E' il punto di vista del prof. Paolo Borrione, ematologo di chiara fama e fino a un mese fa vicepresidente della commissione Antidoping del Coni, dopo aver aver appreso del cambio in corsa, ed a campionato aperto, delle modalita' dei controlli antidoping nel calcio professionistico.
 "Non ne sapevo nulla - chiarisce al telefono dopo aver appreso che sui campi di serie A, B e di Lega Pro nessun ispettore della Figc ha ieri assistito i medici sportivi incaricati dei test - Posso solo pensare che i controlli sui
campi oggi si sono svolti lo stesso, ma senza il supporto degli ispettori federali che, fattivamente, collaborano e coadiuvano il lavoro degli ispettori medici nel controlli degli atleti".
 Normalmente, spiega ancora il professore piemontese, "i controlli possono avvenire in due modi: o random, cioe' con gli ispettori che scelgono una sequenza numerica sulla base del referto dell'arbitro, o su base nominale, con i nomi gia' decisi anzitempo dalla commissione antidoping. Posso solo pensare che questo lavoro di coordinamento non c'e' stato e i controlli siano avvenuti in maniera meno serrata, considerando che gli atleti che vengono selezionati (minimo uno per squadra), gia' nel momento in cui lasciano il terreno di gioco non devono mai essere lasciati soli, doccia compresa, fin quando non termina la proceduta antidoping".
Il fatto che i rappresentanti federali non siano stati presenti fa supporre al prof. Borrione, "che ci siano state delle diversita' di vedute tra i due organismi. Probabilmente, alcune scelte fatte dalla commissione antidoping sono andate in contrasto con la Figc. Mi viene da pensare che ci sia stata una disparita' di vedute che e' culminata con la decisione di ieri per far presente una situazione non considerata idonea. Comunque a mia memoria non era mai successo".
 Borrione si e' dimesso dalla commissione antidoping del Coni circa un mese fa: "la goccia che ha fatto traboccare il vaso e' stata la nomina in seno alla commissione di un altro medico (un endocrinologo, ndr) che io ho interpretato come una critica al mio operato. Probabilmente parlavamo due lingue diverse, anche se io ho lavorato benissimo con gli altri membri della commissione e le divergenze erano semmai con la dirigenza dell'antidoping. Quando ho capito che c'era questa insuperabile diversita' di vedute mi sono dimesso". (ansa).
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COMMENTI
per cortesia.....
7 aprile 2014 11:55 massimom
per cortesia...parliamo di ciclismo!!!le notizie sul calcio le sentiamo già a tutte le ore del giorno e della notte!!!!

doping
7 aprile 2014 22:07 siluro1946
Dov'è la notizia?

8 aprile 2014 15:44 angelofrancini
Vorrei capire perché ci scandalizziamo. Chiedete all'ACCPI quanto calciatori sono iscritti nel RTYP del CONI? LA FIGC ne ha solo 19, tutti della nazionale calcio a 5. Il ciclismo ne ha 240 circa, e non solo professionisti, su un totale di 1350 circa. Quiesto incide anche poi sulle vicende TNAS e TAS. I ciclisti per doping finiscono davanti alla 2a sezione del TNAS/CONI per i giudizi di primo grado e poi al tas di Losanna per il secondo grado. I calciatopri della nazionale italiana, di tutte kle serie nazionali prof e semiprof finiscono davanti alla 1a sezione del TNAS/Coni ed in secondo grado davanti alla 2a sezione sempre del TNAS/Coni e poi se vogliono anche il TAS di Losanna.
E parliamo di norme uguali per tutti: ma le norme di Giustizia del CONI non prevedono come minimo due gradi di Giudizio.
Forse per tutti, meno che per i ciclisti!

8 aprile 2014 17:29 angelofrancini
Nel post di oggi mi é scappato una "S" di troppo un pò di volte.
Al posto di TNAS/Coni leggere TNA/Coni = Tribunale Nazionale Antidoping.
Il TNAS Coni é un'altra cosa!
scusate

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